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M5S, la svolta di Di Maio: "Via il doppio mandato"

Tra i vari temi affrontati da Luigi Di Maio in un forum con il Fatto Quotidiano, spicca l'abolizione del doppio mandato che è da sempre uno dei capisaldi del M5S. Quante stoccate a Salvini tra il caso Siri e i presunti fondi russi alla Lega

M5S, la svolta di Di Maio: "Via il doppio mandato"

Autonomia, caso Siri, presunti fondi russi alla Lega, rapporti con Di Battista e Fico, elezioni e doppio mandato. Sono i temi di cui il vicepremier Luigi Di Maio ha parlato in un forum con il Fatto Quotidiano. Il capo politico del Movimento 5 Stelle, come al solito, ne ha approfittato per rimarcare la sua distanza con la Lega. Facendo un passo indietro su quello che fino a poco tempo fa era uno dei capisaldi dell'ideologia grillina: il limite dei due mandati e poi a casa. Su cui i pentastellati chiuderanno un occhio, anzi due. "Sarà previsto il mandato zero per i consiglieri comunali, ovvero il primo mandato non verrà conteggiato", l'annuncio di Di Maio.

"Sì all'autonomia, no alla regionalizzazione della scuola"

"L'autonomia si fa, se si fa bene. Altrimenti, invece che autonomia, sarà uno spacca-Italia". Tra gli argomenti di cui ha parlato al Fatto il capo politico del M5S, non poteva mancare quello relativo all'autonomia delle regioni su cui è in atto un duro scontro con la Lega, tanto da indurre Salvini a minacciare che "così non si va avanti". Per Di Maio il problema riguarda la scuola. "La questione è semplice: quando si parla difare concorsi per i docenti, l'obiettivo è aumentare gli stipendi per gli insegnati di alcune Regioni. E il ministro dell'Istruzione Bussetti è arrivato a dire che le Regioni con più soldi devono poter assumere a tempo indeterminato più docenti mentre quelle più povere devono andare avanti con quelli che hanno. Ma è un'idea che non si può neanche ipotizzare. A un certo punto - ha continuato il leader pentastellato - (i leghisti, ndr) hanno sostenuto che gli insegnanti veneti e lombardi vanno pagati di più perché lì il costo della vita è più alto. E allora ho detto è più onesto parlare di gabbie salariali".

"Rigidi sul caso Siri. Rubli? Serve trasparenza"

Anche la questione morale al centro delle parole del vicepremier grillino. "Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi. E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato", ha detto Di Maio. Che, subito dopo, ha lanciato una seconda frecciata a Salvini sulla questione dei presunti fondi russi alla Lega: "Noi ci aspettiamo massima trasparenza, non siamo mai finiti in storie del genere, perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto. "Mi auguro - ha insistito il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico - che possano essere chiariti tutti gli aspetti della vicenda. Glielo chiediamo pubblicamente. So che c'è un audio".

Flat tax e finestra elettorale

"Se riusciamo a fare addirittura la flat tax (mi aspetto che sia la Lega a trovare le coperture) a quel punto abbiamo una riforma fiscale straordinaria e possiamo dire a chi evade che va in galera", ha commentato Di Maio, prima di parlare di un possibile ritorno alle elezioni (una tentazione delle ultime ore in casa M5S): "Per me la finestra elettorale di settembre non si è mai aperta, poi non dipende solo da me. Ma non credo che un partito come la Lega, che ha la mia età, voglia tornare al passato con il centrodestra. Siamo diversi dal Carroccio, è vero, ciononostante c'è un contratto che evidenzia altri aspetti comuni".

"Doppio mandato addio. Fico e Dibba..."

Ma la vera novità annunciata da Di Maio riguarda uno dei punti fermi del Movimento 5 Stelle fin dai primi V-Day: il doppio mandato. Un caposaldo dell'ideologia grillina che ora è destinato a cadere. Come? "Sarà previsto il mandato zero per i consiglieri comunali, ovvero il primo mandato non verrà conteggiato". Un cambio di regolamento che, in futuro, potrebbe riguardare anche sindaci e - perché no - anche parlamentari. "Ma comunque tutte le nuove regole verranno votate dagli iscritti", ha provato a rassicurare Di Maio, che ha annunciato l'imminente riorganizzazione del partito attraverso la creazione di una segreteria con 18 persone per "facilitare i processi". "I ruoli saranno contendibili", ha aggiunto Di Maio. Che alla fine ha parlato dei suoi rapporti con Di Battista e Fico. "Spero che Alessandro possa dare una mano, c'è bisogno di tutti: credo che rimanendo nel M5S possa solo rafforzarlo.

Fico? si dice sempre che io voglia metterlo fuori dal Movimento, ma con lui ci vediamo ogni 15 giorni", ha concluso.

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