A Madrid i Re Magi diventano donne per non offendere

Dopo aver tolto il presepe nel palazzo del Comune, il sindaco cambia sesso ai personaggi: troppo maschi

A Madrid i Re Magi diventano donne per non offendere

È chiaro ormai che Manuela Carmena, il nuovo sindaco di Madrid, ha preso molto sul serio il suo incarico, tanto da renderlo una vera e propria missione. Punto primo: non offendere nessuno. O meglio, non offendere le minoranze. Sarà che la storia conta, e lei, che arriva dritta dritta dagli indignados di Podemos, gruppo arrabbiatissimo e critico verso il sistema, si indigna ancora per tutto. Anche per il Natale. Nel mirino finiscono pure i Re Magi, che per l'occasione quest'anno diventeranno donne. O meglio, i due soliti Re, e una Regina Maga.Donna combattiva, cresciuta a sinistra Carmena, classe 1944, si laureò in giurisprudenza nel 1965. Durante la dittatura di Francisco Franco si occupò di difendere i diritti dei lavoratori e detenuti e fondò uno studio legale specializzato in diritto del lavoro legato alle Commissioni Operaie, militante del Partito Comunista di Spagna , che come giudice iniziò una battaglia per prevenire la corruzione giudiziaria . Sempre in prima linea, premiata per i suoi sforzi nel difendere i diritti umani, non si vuole certo smentire oggi, nel suo ruolo di sindaco paladina degli ultimi, e se la prende con i Re Magi, colpevoli di essere troppo carichi di senso religioso e troppo maschi. Insomma personaggi che darebbero fastidio sia a chi non è cattolico e alle donne. E allora che fare, vietarli certo non si può visto che in Spagna l'arrivo dei Re Magi è l'evento più sentito del Natale, a Madrid il 5 gennaio si festeggia in grande stile, la «Cabalgata los Reyes Magos», la sfilata con carri, sbandieratori, personaggi in costume, musicisti e danzatori, con i Re Magi appunto a distribuire doni a pioggia ai bambini, alla folla oceanica che saluta e applaude.

E allora ecco l'idea, trasformarli, mettere quella nota di politicamente corretto, così tipica di tutte le sinistre del mondo convinte ormai di salvare la civiltà eliminando i simboli di Natale. A 71 anni, Manuela Carmena si godeva la pensione gestendo un negozietto di capi d'abbigliamento per bambini confezionati dalle detenute di due carceri madrilene. Un modo per favorirne il reinserimento sociale. Con la stessa dedizione, oggi è determinata a scardinare i valori della tradizione cattolica. Appena eletta, si era lamentata: «ci screditano perché vogliamo cambiare. Mettiamo in discussione vecchi comportamenti, è normale che qualcuno cerchi di screditarci». Ecco. In pochi però avevano pensato che il cambiamento che intendeva lei era rivolto al Natale. Già nel mese di ottobre la nuova amministrazione aveva dato un assaggio: trasferire il presepe nel Palacio de Cibeles. Via. Fuori dal palazzo del Comune perchè, come avevano spiegato, «Il Comune non è patrimonio esclusivo dei cattolici». Un'iniziativa che aveva diviso la città. I Popolari erano insorti inferociti e indignati.Oggi la tregua è finita. La battaglia ricomincia sui Re Magi.

Cambiare sesso ad almeno uno dei tre, a questa amministrazione sembra l'idea migliore, la più innovativa. La più corretta. Riprende la battaglia, di chi - e sono in tanti- si oppone. Il Partito popolare è tornato alla carica.

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