«Mai pensato di dimettermi E chi ha sbagliato pagherà»

Visco in tv su RaiTre smentisce di aver rimesso il mandato nelle mani di Mattarella Glissa sul premier: «Mai avuto contatti diretti con lui, ma collaboriamo con Cantone»

Antonio SignoriniRoma La Banca d'Italia ha fatto il possibile, «è un'istituzione seria. Voglio dire che il risparmio degli italiani è al sicuro». Poi, Palazzo Koch collaborerà con Raffaele Cantone negli arbitrati pro risparmiatori. Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha scelto la ribalta più pop tra quelle a disposizione, quella televisiva di Che tempo che fa di Fabio Fazio, per la prima uscita televisiva dopo il «salvataggio» delle quattro banche.Ultima tappa di un tour mediatico che ha impegnato i vertici della Banca. Prima il direttore generale Salvatore Rossi, quindi il vice Luigi Federico Signorini e poi lo stesso Visco, che sempre ieri ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Repubblica per lanciare qualche messaggio. Intanto, ha ostentato sicurezza e chiesto che si individuino i responsabili. «Spero anche io che chi ha sbagliato paghi. E sono certo che la magistratura agirà in tal senso per punire i responsabili di reati».Linea quasi giustizialista (poi corretta da un più soft «la magistratura dovrà appurare se ci sono reati») per rispondere a chi cerca responsabili anche nella vigilanza che non ha funzionato. Sul salva banche Visco spiega che «siamo intervenuti per mettere in sicurezza» i quattro istituti «per evitare danni molto peggiori a centinaia di migliaia di risparmiatori e imprese». L'alternativa sarebbe stata quella del fallimento di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti, «con effetti devastanti».Per evitarlo, c'è stato un impegno di Bankitalia «di concerto con il governo». Un messaggio a chi vorrebbe attribuire la responsabilità del provvedimento solo a Palazzo Koch. Sulla vigilanza Visco ha ribadito di avere fatto il possibile.Su Banca Etruria ha sostenuto che la situazione «si è andata deteriorando nel 2014». Le ispezioni erano iniziate prima, dal 2011, ma «non si pensava» che la situazione «si fosse deteriorata a quel punto».Per il resto, poche informazioni. Visco conferma di avere portato «alla luce situazioni di debolezza patrimoniale», di avere garantito «l'interlocuzione con la Consob» che «è stata ed è tuttora continua e approfondita». Ma nello specifico, su questo fronte, né Visco né Signorini il giorno prima hanno voluto dare più particolari. La magistratura sta ricostruendo i passaggi che hanno portato alla vendita di obbligazioni subordinate della banca aretina quando le ispezioni di Palazzo Koch avevano già dato esito negativo.Poi c'è il lato più politico. Collaborazione con Raffaele Cantone.

E silenzio sul governo. Ieri sia Quirinale sia Palazzo Koch hanno smentito che Visco abbia offerto le dimissioni a Mattarella durante la sua visita. Visco, insomma, vuole restare e per farlo è persino disposto ad andare da Fazio.

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