Manager in pensione a 53 anni. E Crocetta continua ad assumere

Raffica di prepensionamenti per scampare al taglio degli stipendi. E nelle partecipate si continua ad assumere

Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta
Il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta

Il caso Di Bella è solo l'ultimo di una lunga, lunghissima serie. IlGiornale.it ne ha dato ampiamente conto nei giorni scorsi. Epppure il maxi stipendio da quasi 600mila euro e la mossa di andare in pensione qualche giorno prima dell'entrata in vigore della legge che fissa a 240mila euro il tetto degli stipendi per i dipendenti dell'Assemblea regionali siciliana continuano a tener banco e a fare polemica. Perché il tempismo di Sebastiano Di Bella, segretario generale di Palazzo Normanni, sembra aver fatto scuola: sono almeno una decina i manager pubblici sfuggiti alla spending review andando in pensione a 53 anni.

"È uno scandalo!". Il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, tuona contro il governatore della Regione Siciliana Rosario Crocetta: "È una disparità inaccettabile rispetto al resto del mondo del lavoro". Mentre la Regione, stretta tra i debiti, non riesce neanche a chiudere la finanziaria, dieci manager hanno potuto godere di una leggina ad hoc che li ha prepensionati a 53 anni con un assegno mensile dorato. Come Di Bella, anche questi ex dipendenti regionali riusciranno così a sfuggire gli effetti dei tagli agli stipendi pubblici. Perché se vengono tagliati gli stipendi, anche le pensioni calano. Purtroppo non è certo una novità. Da Felice Costa, l'ex capo dell'Agenzia regionale dei rifiuti con una pensione da 496mila euro all'anno, a Orazio Aleo, ex capo del personale con una pensione da 249mila euro all'anno, l'elenco è lungo e soprattutto variegato. Come raccontava Panorama tempo fa, Tommaso Liotta alla pensione da 200mila euro all'anno aggiungeva un assegno da oltre 41mila euro per la carica da consigliere del Fondo pensioni Sicilia.

Non è solo l'Assemblea regionale siciliana a spendere e spandere. Sebbene delle 34 società pubbliche ben 22 sono in perdita con 100 milioni di euro di buco fatti in quattro anni, le assunzioni non si fermano. Tanto che la Corte dei Conti ha dovuto aprire un'inchiesta sulle ultime 2.600. Qualcosa, infatti, non torna se i 2.300 adetti ai servizi all'impiego producono meno rispetto ai mille impiegati in Regione Lombardia o se i 3.328 dipendenti delle partecipate (tolti i soccorritori del 118) reppresentano "un terzo di tutte le altre regioni d'Italia dove sono 8.603". Con l'arrivo di Crocetta al governo lo stesso trend sembrerebbe sbarcato anche a Bruxelles dove l'esponente piddino ha moltiplicato i funzionari da tre a sedici.

"Del resto - commenta Alessandro Giorgiutti di Libero - nel maxi ufficio da 750 metri quadri al civico 12 di rue Belliard, acquistato dal predecessore Lombardo per 2 milioni e 700mila euro, i sedici avranno a disposizione 46 metri quadri a testa e saranno anche fin troppo larghi".

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