La "manovra dal basso" che parte dal Viminale

Per la prima volta è il ministro dell'Interno a convocare imprese e sindacati per costruire la politica economica del Paese

La "manovra dal basso" che parte dal Viminale

Una "manovra dal basso". È questo l'obiettivo dell'incontro al Viminale tra Matteo Salvini e 43 sigle sindacali e associative fissato per lunedì.

Il vicepremier ha infatti invitato imprese e sindacati per una "giornata di ascolto, confronto e proposta con le parti sociali sulla crescita del Paese" per "preparare una manovra economica insieme" e - appunto - "dal basso".

Si tratta di una vera novità: in genere questo genere di tavoli viene istituito a Palazzo Chigi o nei ministeri del Lavoro o dello Sviluppo economico. Ma Salvini rivendica ora il "diritto e dovere" di ascoltare le parti sociali per esporre la sua idea di "un patto per il lavoro nuovo che metta al centro imprese e lavoratori".

Solo 10 giorni fa, il 3 luglio, il premier Giuseppe Conte e l'altro vicepremier Luigi Di Maio avevano incontrato i sindacati confederali. Il vicepermier leghista ha invitato allo stesso tavolo, invece, anche i rappresentanti delle imprese - a partire dal presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - e quelli delle professioni.

Al centro del dibattito economico non c’è d’altronde però solo la prossima legge di Bilancio che detterà le condizioni della manovra: sul tavolo ci sono anche gli altri nodi economici ancora da sciogliere (come la questione di Alitalia o ArcelorMittal e ex Ilva), fino alle questioni infrastrutture (Tav in primis) e autonomia.

Tra

le materie di discussione ci sarà anche la flat tax tanto cara alla Lega e in particolare l'ipotesi di fissare tre aliquote che - secondo i sindacati - potrebbe portare benefici solo alle fasce di reddito più alte.

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