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Manovra, centrodestra attacca: "Ricorso contro testo blindato"

Tutto il centrodestra contro la manovra: "È arrivata blindata alla Camera. Faremo ricorso per denunciare l'atteggiamento del governo". Scontro in Aula

Manovra, centrodestra attacca: "Ricorso contro testo blindato"

Il centrodestra continua la sua battaglia contro la manovra varata dal governo Conte bis. Pochi giorni fa, il leader della Lega aveva spiegato di voler preparare un ricorso alla Consulta. "Sui tempi, i contenuti e i modi di approvazione della legge di Bilancio faremo ricorso alla Corte costituzionale. Questa è una manovra blindata. La Lega farà ricorso alla Corte Costituzionale, perché si sono fregati di tutto e di tutti", aveva dichiarato Matteo Salvini. E ora arriva il sostegno del resto del centrodestra.

"Presenteremo ricorso alla Corte Costituzionale contro una manovra arrivata blindata alla Camera", hanno ora annunciato i capigruppo di Lega, Fi e Fdi, Riccardo Molinari, Mariastella Gelmini e Francesco Lollobrigida, a margine di una conferenza stampa alla Camera. Una dura mossa che non farà altro che dare vita a nuovi scontri tra opposizione e maggioranza giallorossa. "Faremo ricorso alla Corte Costituzionale per denunciare l'atteggiamento del governo" sul ricorso alla fiducia, ha precisato Molinari. "Il fatto che il parlamentare non possa presentare emendamenti mina il suo ruolo", ha aggiunto il presidente dei deputati leghisti.

"Siamo di fronte a palesi vizi di costituzionalità. Stiamo andando verso una situazione illiberale, nei confronti della quale non abbiamo intenzione di chinare la testa. Non so se sia peggio l'esercizio provvisorio o questa legge di Bilancio", ha tuonato Mariastella Gelmini in conferenza stampa.

Il centrodestra unito è quindi deciso e vuol denunciare l'atteggiamento del governo che, a suo avviso, non ha rispettato le prerogative del Parlamento con l'abuso del ricorso alla fiducia. "Questa manovra forse sarà approvata alla vigilia di Natale ma non è un regalo per gli italiani. Perché ci troviamo di fronte a 11 miliardi di euro di tasse in più, 16 miliardi di euro in più di deficit e a clausole di salvaguardia che sono state solo rinviate", ha dichiarato la Gelmini nel corso del suo intervento in Commissione Bilancio a Montecitorio dopo l'audizione del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri sulla legge di bilancio.

"La legge più importante dello Stato - ha continuato la capogruppo di Fi - non può arrivare alla Camera completamente blindata estromettendo, di fatto, questo ramo del Parlamento. Siamo di fronte al superamento del bicameralismo perfetto e all'impossibilità delle forze di opposizione di emendare il testo". Ma il ministro Gualtieri ha subito risposto. "Dal punto di vista costituzionale, a mio giudizio, non c'è alcuna violazione del bicameralismo nell'iter della manovra. C'è una questione di tempi, che può avere un suo impatto sulla scelta se approvare o non approvare gli emendamenti che, dal nostro punto di vista, trae origine dal fatto che il governo si è insediato il 6 settembre. Il testo votato dal Senato, arriva con tempi serrati alla Camera, che sceglierà cosa fare con gli emendamenti". E così sul tema è scoppiata una discussione in Aula: il ministro Gualtieri ha accusato Claudio Borghi di "voler dimostrare l'indimostrabile".

E il presidente della commissione ha risposto duramente: "Non l'abbiamo mai vista qui alla Camera".

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