Manovra, il governo rifà i conti per quota 100 e pensioni

Salvini: "Due miliardi in meno per quota 100". E Di Maio: "Un miliardo dalle pensioni d'oro a quelle di cittadinanza"

Manovra, il governo rifà i conti per quota 100 e pensioni

Dopo il lungo vertice di ieri sera per ridefinire la manovra e portare il saldo finale a un deficit di 2,04% del pil, il governo rifà i conti anche ai provvedimenti cardine della legge di Bilancio. Nuove tasse vengono inserite (come quella sulle auto di lusso inquinanti), altri tagli vengono decisi (come la sforbiciata del 40% alle pensioni "d'oro") e le risorse vengono redestribuite.

In particolare quelle sulle pensioni. Calano infatti i fondi stanziati per quota 100 (il costo scende da 6,7 miliardi a 4,7 miliardi), mentre salgono quelli destinati alle cosiddette "pensioni di cittadinanza".

"Due miliardi in meno per quota 100 rispetto a quanto previsto inizialmente? Sì", conferma Matteo Salvini, "Sui 500mila italiani che potrebbero andare in pensione i tecnici ci dicono che molti andranno avanti". Poi, a Quarta Repubblica di Nicola Porro, il vicepremier assicura: "Dall'inizio del 2019 chi ha 62 anni e 38 di contributi, potrà scegliere di andare in pensione senza alcuna penalizzazione. Non perderanno una lira, chi lo sostiene dice balle"

Contemporaneamente il M5S ribadisce di voler sforbiciare le pensioni più alte: "Prendiamo un miliardo dai pensionati d'oro e lo mettiamo sulle pensioni di cittadinanza", assicurano con un post su Facebook, "Colpiamo la casta e aiutiamo i pensionati minimi. Uno Stato che permette privilegi assurdi e abbandona chi ha bisogno non è credibile. Difficile? No, semplicissimo. La politica è questo. Basta volerlo". "Se in questo momento si possono tagliare le pensioni d'oro per tutti coloro che non hanno versato i contributi per avere una pensione d'oro così importante, non si può che gioire", ha aggiunto Luigi Di Maio, "In Italia se c'e qualcuno che addirittura dice si era abituato a un tenore di vita da 11 mila euro di pensione al mese e adesso non ce la fa più, dovrebbe vergognarsi.

Oggi siamo di fronte a un'occasione storica: tagliare le pensioni d'oro per tutti quelli che non hanno versato i contributi per avere una pensione da 5-10 mila euro netti al mese" Se si sono abituati a quel tenore di vita, vorrà dire che cominceranno a stringere un po' la cinghia. Gli italiani hanno pagato a questi signori la pensione profumatamente pur avendo, gli italiani stessi, pensioni minime da 500-600 euro che adesso andranno a 780 euro con la pensione di cittadinanza"

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