La sessione di bilancio entra nel vivo al Senato. Il termine per presentare gli emendamenti è stato fissato a sabato 16 novembre ma non è escluso che possa slittare per dare più tempo ai partiti di accordarsi sulle modifiche. La discussione non inizia sotto i migliori auspici. La presidenza della commissione Finanze, infatti, è appannaggio del leghista Alberto Bagnai che, di certo, non ha intenzione di favorire la maggioranza. Idem per la Camera dove la commissione Bilancio è presieduta da un altro esponente del Carroccio: Claudio Borghi. Questa situazione potrebbe favorire l'insorgenza di maggioranze «trasversali» su dossier caldi. A partire dai nuovi balzelli come plastic e sugar tax e tassa sulle auto aziendali.
Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, pur contrario alle modifiche, ha evidenziato che ogni cambiamento dovrà avvenire a saldi invariati anche perché su 34 miliardi di manovra oltre 20 miliardi provengono da maggior deficit. Per questo motivo, modificare la plastic tax (1,1 miliardi nel 2020), la sugar tax (234 milioni) e la norma sulle auto aziendali (332 milioni) servono circa 1,6 miliardi che potrebbero diventare 2 miliardi in caso di altri interventi contro l'aumento delle entrate.
La questione è soprattutto politica. Italia viva e Pd hanno compreso che confermare il prelievo da 1 euro per ogni chilo di plastica per imballaggi non riciclata significherebbe «regalare» l'Emilia Romagna al centrodestra il prossimo 26 gennaio. Nella regione, infatti, opera circa un terzo delle imprese italiane del settore packaging con circa 17mila lavoratori e un fatturato di 4,4 miliardi di euro. Lo stesso discorso vale per le auto aziendali: aumentare la quota di imponibile Irpef sui benefit aziendali come l'auto significa anche escludere una numerosa platea di lavoratori dal bonus 80 euro perché non ricadrebbero più nei limiti di reddito (26mila euro) nonché vanificare per costoro il taglio del cuneo fiscale. M5s, tanto sulle auto quanto sulle bevande zuccherate, non sembra disposto a concedere molto.
In realtà, tra le proposte di copertura dei renziani di Italia viva è presente sia il rinvio di sei mesi del taglio del cuneo che un drastico rimaneggiamento di quota 100 con allungamento delle finestre di uscita. Il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, tuttavia, ha già messo le mani avanti. I 3 miliardi risparmiati sulle uscite anticipate (uno nel 2019 e 2 nel 2020) vanno usati per le pensioni: o aumentando le indicizzazioni o creando un fondo di garanzia per i giovani. Anche se la plastic tax fosse rinviata di sei mesi o rimodulata (da 1 a 0,4-0,6 euro al chilo), senza il «tesoretto» previdenziale le possibilità sarebbero solo due: aumentare la stretta anti-evasione (la manovra sblocca i controlli incrociati sui conti correnti) o pensare a una qualche patrimoniale.
Intanto, Confesercenti ha lanciato l'allarme su un nuovo possibile aumento della pressione fiscale locale sulle piccole imprese. L'unificazione delle imposte locali minori (occupazione di suolo pubblico, pubblicità, ecc.) potrebbe trasformarsi in aggravio.
La norma prevede che il gettito fiscale del nuovo canone non possa essere inferiore alle imposte che sostituisce, ma non pone alcun limite agli aumenti. Che potrebbero arrivare - come nel caso del canone pagato dalle imprese ambulanti - anche al +25 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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