Un paio di anni fa usò parole di fuoco: "Renzi è la brutta copia di Obama, ma pensa di essere Obama". E aggiunse: "È il sindaco di una piccola, povera città". Poi, lentamente, tra Marchionne e Renzi c'è stato il disgelo e i due sono diventati amici. Oggi l'ad di Fca torna a parlare di Renzi, usando parole molto positive: "L'ho conosciuto, e vedo che lavora", dice al Salone dell'auto di Ginevra, rispondendo a chi gli chiedeva perché all'inizio fosse scettico sul premier e ora sia diventato un suo sostenitore. "Vedo in televisione gente che parla, che urla", invece Renzi "ha creato un team, si dà da fare e i numeri sono positivi, lasciamolo lavorare e vediamo". E ancora: "Io apprezzo il percorso che è stato fatto e che non ha paura, caratteristiche importanti per un leader".
Insomma, i due ormai si stimano. Quasi si amano. Dopo la visita allo stabilimento Fca di Mirafiori, racconta Marchionne, il premier "è rimasto impressionato dall'impegno del gruppo". E gli dà pure un consiglio: "Renzi continui a fare il suo lavoro. Ho preso parecchi insulti anch’io, non se ne preoccupi".
Molto positivo il giudizo del manager sulla riforma del lavoro varata dal governo: "Il Jobs Act era un atto dovuto per aggiornare il sistema di regole sul lavoro. Ha fatto molto per modernizzare il sistema di relazioni industriali in Italia". Marchionne ribadisce che i neo assunti "sarebbero entrati con contratto a tempo determinato, se il Jobs Act diventa effettivo diventeranno stabili. Andremo oltre i mille di cui abbiamo parlato - ha ripetuto Marchionne - c’è la grandissima partita che ci stiamo giocando sull’Alfa Romeo. Mancano meno di 4 mesi dal lancio della nuova Alfa, l’impegno c’è si dovrebbe andare in produzione entro la fine dell’anno o l’anno prossimo".
L'ad di Fca si è concentrato anche sulla Ferrari: "Continuerà a pagare tasse in Italia e continuerà a fare vetture in Italia. Però può darsi che ci sarà un’azienda al di sopra della Ferrari spa. Ma non si tratta di aziende operative. Questo e il metodo con cui raggruppiamo le nostre attività".
E sul piano sportivo si dice convinto che il Cavallino tornerà a vincere: "Assolutamente sì, nel 2018 (si riferisce alla vittoria del Mondiale, ndr). Ma se possibile cerchiamo di fare anche un po' prima". E per rassicurare i milioni di tifosi del Cavallino ha detto: "La macchina c'è".
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