Dopo la bufera sull'affaire banche e la mozione di sfiducia nei confronti della numero due del governo Renzi, la Boschi ha pronunciato un discorso alla Camera, in seguito al quale sono arrivate numerose espressioni di solidarietà.
È un corteo di personalità politiche quello che sfila per complimentarsi e dimostrare solidarietà al ministro Boschi. Nella giornata più difficile per il governo, tutta la maggioranza si stringe attorno al ministro più discusso di questo esecutivo. Luca Lotti, Lorenzo Guerini, e poi una serie di ministri, da Orlando a Poletti, dalla Madia alla Lorenzin.
Tutti in fila per Maria Elena: chi per un abbraccio, chi per salutarla e chi invece ha voluto esprimere parole di sostegno e affetto. A quanto pare il discorso sembra aver fatto centro, anche se per alcuni è stato invece pieno "di pietismo e compassione", come è stato definito nel veemente attacco di Alessandro Di Battista (M5s).
"Se mio padre fosse stato davvero favorito, sarei la prima a dimettermi. Ma sono state dette un sacco di falsità: è in corso un attacco politico contro il governo e la mia famiglia". Così la Boschi ha replicato con forza e determinazione alle accuse delle opposizioni sul presunto conflitto d'interessi nella vicenda della Banca Etruria.
La Boschi, poi, ha indugiato più di una volta su fatti strettamente personali: "Sono orgogliosa di mio padre. Figlio di contadini faceva 5 km a piedi per studiare".
Inoltre, Maria Elena ha ironizzato sul presunto conflitto d'interessi che la vede coinvolta: "Conflitto d'interessi ammonta a 369 euro. Non vi sembra di esagerare?". Infine, ha parlato di dimissioni ma solo ad una condizione: "Se accuse vere, mi dimetterei".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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