Marina Berlusconi: "La malattia di mio padre ​merita un rispetto maggiore"

Su certa stampa continua la "caccia all'untore". La dura condanna di Marina: "Ossessiva ricerca di conflitti che lascia sconcertati"

Marina Berlusconi: "La malattia di mio padre ​merita un rispetto maggiore"

"Credo che la malattia di mio padre, come quella di qualunque altro essere umano, meriterebbe ben maggiore rispetto". In una nota resa pubblica questa mattina il presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, ha condannato la caccia al "colpevole" che nelle ultime ore si è scatenata su molti giornali. Una "ossessiva ricerca di conflitti che non esistono", come l'ha definita la primogenita del Cavaliere, che si è propagata, con una furia senza precedenti, non appena il padre, risultato mercoledì scorso positivo a Covid-19, è stato ricoverato all'ospedale San Raffaele di Milano su consiglio del primario Alberto Zangrillo.

La condanna di Marina

Non si arresta la crociata di una certa stampa per cercare di risalire alla persona che ha contagiato Silvio Berlusconi. Una crociata che indigna profondamente. "Credo che la malattia di mio padre, come quella di qualunque altro essere umano, meriterebbe ben maggiore rispetto, discrezione e attenzione alla verità di quanto non legga e non ascolti in questi giorni", ha commentato Marina Berlusconi condannando duramente i numerosi articoli pubblicati oggi su numerosi quotidiani. A chi li ha scritti e pubblicati la presidente di Fininvest ha ricordato che questa "ossessiva ricerca di conflitti che non esistono" e questa caccia al "colpevole" lasciano "davvero sconcertati". In questi "retroscena" la presidente di Fininvest si è vista attribuire "non solo pensieri che non ho mai avuto e accuse che non mi sono mai sognata di formulare, ma addirittura parole e giudizi che non avrei mai avuto motivo di pronunciare".

Quello che Marina Berlusconi chiede in un momento tanto delicato è "maggiore rispetto" nei confronti del padre e di tutta la famiglia. "Sarò un'ingenua - si legge ancora nella nota - ma non riesco a rassegnarmi nel vedere così calpestati i sentimenti di familiari, amici veri, collaboratori leali. Oltre, naturalmente, all'impegno dei medici che stanno seguendo come sempre mio padre con grande professionalità e umanità e che ci tengo ancora una volta a ringraziare".

Un "trattamento disumano"

Già ieri sera Barbara Berlusconi aveva duramente criticato la "caccia all'untore" che si è appunto scatenata nelle ultime ore. In un colloquio pubblicato dal sito del Corriere della Sera, la primogenita di Silvio e Veronica Lario, che è in quarantena insieme ai figli a Villa Certosa, ha parlato di "trattamento disumano" nei suoi confronti e alle pochissime persone alle quali ha risposto al telefono in queste ore ha ribadito la propria contrarietà: "Nei giorni in cui vivo momenti di grande angoscia per la salute di mio padre penso sia disumano essermi trovata su tutti i media come l'untrice ufficiale della persona a cui voglio più bene. Vorrei proprio capire su quali basi sono stata indicata con certezza come la responsabile".

"Tra l'altro - ha poi concluso - i tempi e i ripetuti tamponi negativi fatti da mio padre dimostrano il contrario. La caccia all'untore è una cosa da Medioevo, e la trovo umanamente inaccettabile oltre che scientificamente indimostrabile".

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