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Marino si sfila dalla corsa: "Non mi candido a Roma"

Marino: "Vi chiedo di scegliere insieme un uomo o una donna, che non sia io, che possa vincere e guidare la città di Roma"

Marino si sfila dalla corsa: "Non mi candido a Roma"

"Vi chiedo di scegliere insieme un uomo o una donna, che non sia io, che possa vincere e guidare la città di Roma. Io ho molto riflettuto e penso davvero che il candidato sindaco della Capitale d'Italia debba avere caratteristiche che in questo momento senza nessuna offesa nessuno dei candidati ufficiali ha. In una fase storica della città in cui i partiti hanno dato il peggio di sé, deve provenire dalla società civile, avere la sua professione e decida spontaneamente e non sia scelto da qualcuno in qualche stanza e decida di mettere a disposizione cinque-dieci anni della propria vita a disposizione della Capitale del suo Paese". Lo ha detto l'ex sindaco della capitale, Ignazio Marino, durante la presentazione del suo libro "Un marziano a Roma".

Marino ha poi spiegato: "Ho fatto un errore. Ho pensato che l'essere a un passo dal risolvere serie questioni economico-finanziarie" per Roma "dovesse prevalere sul calcolo politico dell'essere saldi alla guida della città. Con il senno di poi aveva ragione l'allora vicesindaco Nieri che in quel momento a dicembre 2014, allo scoppio della vicenda di Mafia Capitale, mi consigliò di dimettermi e di ricandidarmi".

Una stoccata poi per l'ex assessore capitolino alla Mobilità, il senatore Stefano Esposito (Pd), sui "debiti lasciati da Marino" in Atac: "Il dg di Atac dice che grazie al risanamento dell'azienda, oggi ci sono i soldi per comprare 150 nuovi autobus, i binari della linea A e i treni della Roma-Lido. O dobbiamo ricoverare il dg dell'Atac perché sta dicendo cose non vere o forse dobbiamo ricoverare il senatore Esposito".

Marino ne ha anche per il candidato sindaco Giachetti: "Ho un rimprovero da fargli: se una persona veramente crede in questa città e sente di dedicare tutto il proprio tempo a Roma, e a fare campagna elettorale, quella persona dovrebbe dire io lascio la mia comoda poltrona.

Giachetti potrebbe copiare le righe che io ho scritto al presidente del Senato quando mi sono dimesso quando ho fatto la campagna elettorale".

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