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Monti gela Draghi: "L'ambizione sul Colle..."

Mario Monti critiche il premier Draghi per aver destabilizzato il governo cercando di essere eletto presidente della Repubblica

Mario Monti: "Draghi? Troppa l'ambizione di andare al Colle"

Mario Monti contro Mario Draghi. L'ex premier, intervistato da La7, è stato molto duro con l'attuale inquilino di Palazzo Chigi.

“Io non ho abbandonato la presidenza del Consiglio dopo un anno e mezzo, fino alla fine della legislatura”, ha tuonato Monti, spiegando che la situazione politica attuale non è comparabile a quella del 2011.“Non mi è nemmeno venuto in mente neanche per un attimo di lasciare quando la popolarità del governo scendeva perché si avvicinavano le elezioni e i partiti andavano per la loro strada”, ha ribadito il senatore a vita rimarcando la differenza con Draghi che, invece, ha lasciato intendere di voler andare al Colle, interrompendo a metà la sua esperienza di governo.

Monti ritiene inoltre che le modalità con cui si è arrivato alla rielezione di Sergio Mattarella sia stata disastrosa e non solo per l'incapacità della politica. Secondo il senatore a vita, c'è stato “un vizio d'origine” dovuto alle prospettive personali del premier che erano ben diverse da quelle del Capo dello Stato. “Il presidente Mattarella, legittimamente, in modo naturale e comprensibile, ha fatto sapere che sette anni andavano bene e di più no. Il presidente Draghi, altrettanto legittimamente, in modo forse meno chiaro ha fatto capire una cosa diversa dal naturale atteggiamento di un presidente del Consiglio in carica ben lontano da finire il mandato, ossia che sarebbe andato ben volentieri al Quirinale”, ha attaccato Monti. E ancora: “Avere quell'ambizione è stato destabilizzante perché, negli ultimi mesi, aveva rallentato l'incisività dell'azione di governo. Bisognava cercare soluzioni che andassero bene anche al presidente del Consiglio, quasi come se dovesse sceglierlo lui”.

Tutto questo ragionamento può essere condivisibile, ma va ricordato che Monti non è stato un leader politico privo di ambizioni. Anzi. Nel 2012, sul finire della legislatura, la sinistra stava pensando di puntare su di lui come futuro presidente della Repubblica, ma poi qualcosa cambiò. Angela Merkel, come lo stesso Monti ha rivelato in un'intervista al Corriere della Sera, gli chiese di presentarsi alle elezioni e così nacque il Terzo Polo. Pier Luigi Bersani, intimorito dalla crescita del M5S, passò l'intera campagna elettorale a corteggiare la coalizione centrista con l'intento di andare al governo insieme. Monti, forte dei sondaggi iniziali che davano la sua formazione intorno al 20%, sperava di rimanere a Palazzo Chigi, ma le cose andarono diversamente.

Insomma, anche se non ambiva al Colle, anche a Monti le poltrone non sono mai dispiaciute.

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