Martelli: "No alla santificazione di Mattarella"

L'ex ministro del Psi ricorda vecchie polemiche tra lui e i Mattarella sulla mafia in Sicilia

Martelli: "No alla santificazione di Mattarella"

“Non vi fu nessuna aggressione alla memoria di Piersanti né alla famiglia. Mi concentrai su una distinzione netta tra Piersanti Mattarella e La Torre. Il primo aveva combattuto la mafia contrastando il sistema di potere all' interno del suo partito, Lima, Gioia, Ciancimino, e per questo forse fu ucciso. La Torre, no, la sua fu una battaglia dura, netta, contro Cosa nostra e i suoi legami politici".

Così Claudio Martelli, intervistato dal Fatto quotidiano, è tornato sulla polemica che lo vide protagonista con la moglie di Piersanti Matarella (fratello di Sergio, ndr) e con la Dc nel ’92 pochi giorni dopo la morte di Pio La Torre, politico siciliano ucciso dalla mafia. Sul padre dei due fratelli Matarella, Martelli è ancora critico perché ritiene che abbia traghettato la mafia siciliana dai movimenti separatisti alla Dc: “"Non mi sono mai inventato accuse nei confronti di Bernardo Mattarella. Le cose che dissi all' epoca le presi dalla relazione di minoranza presentata dal Pci in Antimafia e firmata da Pio La Torre".

Lascia invece in sospeso il giudizio sul nuovo Capo dello Stato, rinunciando a ogni tipo di santificazione: “Aspettiamo. Sergio Mattarella è stato un uomo di partito, di corrente, di polemiche aspre. È stato l'uomo che all'indomani del ribaltone che defenestra Romano Prodi diventa il vicepresidente del Consiglio con D'Alema". “E - continua l’ex esponente del Psi - anche quelle dimissioni dal governo sulla legge Mammì, aspetterei a leggerle come una scelta ideale, diciamo che furono ordini di corrente ai quali Mattarella e altri ministri ubbidirono”.

Martelli, infine, elogia le capacità strategiche con cui il premier ha adottato per portare Mattarella al Colle: Renzi è stato abile, si è coperto a sinistra con Vendola e ha costruito una maggioranza preventiva sul nome di Mattarella stringendo Alfano in un angolo. C'è una forte tendenza al partito unico, un grande partito di centro che assorbe la sinistra, ne contiene un' ala. Così si chiude la strada ad ogni alternativa e si costringe la destra ad estremizzarsi".

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