"Il popolo italiano non dimentica, e se a fine mese Martina e i suoi andranno in piazza sarà un appuntamento tra intimi, come è stato alle urne lo scorso 4 marzo". Così Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri, sbeffeggia la mobilitazione di protesta annunciata per il 29 settembre dal segretario Pd Maurizio Martina nel corso di un'intervista a Repubblica.
Secondo Di Stefano"Martina pensa a un nuovo Pd, quando tutto, nella politica dem, resta vecchio. Forse il segretario dimentica cosa rappresenta il suo partito per il Paese: l'ex governo delle inchieste penali della famiglia Renzi, dei favori ad Autostrade, dello svendersi all'UE per 80 euro di flessibilità". "La crisi della quale parla il Pd è la stessa creata dagli ultimi governi, specialmente quello che si reggeva sul patto del Nazareno", conclude il sottosegretario agli Esteri. Intanto il Pd, dopo il battibecco tra i renziani e Nicola Zingaretti sul modello di partito "macroniano", difende il segretario Maurizio Martina tanto che Matteo Orfini tweetta: "Il 29 settembre il Pd sarà in piazza, a Roma. Contro il governo, per l'Italia. Vi aspettiamo #fiancoafianco". Anche Matteo Mauri, coordinatore della Segreteria nazionale Pd, fa scudo e dice: "Condivido le parole di allarme del segretario Martina. Il momento è delicato e sono sempre di più le persone preoccupate per le scelte del governo Lega-Cinque Stelle che isolano l'Italia e che la stanno già indebolendo economicamente e socialmente". "A tutte queste persone, - aggiunge - al popolo del centrosinistra, bisogna offrire un'alternativa credibile. Essere in piazza il 29 settembre significa dare un segnale chiaro a tutti che il Partito democratico c'è ed è in campo con determinazione per promuovere la crescita e a difendere gli interessi dei cittadini, a partire da chi è più in difficoltà".
Piero Fassino, da Cortona, dove è in corso l'incontro della corrente AreaDem (quella di Dario Franceschini ndr), avverte: "O si cambia o si muore, ci vuole una nuova fase costituente della sinistra e del Pd". Sempre da Cortona il segretario Martina interviene sull'ipotesi di cambiare nome al partito::"L'esperienza del Pd è conclusa? No, affatto. Abbiamo bisogno di discutere il progetto, di riorganizzarlo. Non si parte dalla coda, ma dalla testa. Il tema fondamentale sono le idee cruciali del Pd". E sulle parole di Nicola Zingaretti su Macron dice: "Il ragionamento di Nicola era più articolato.
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