Cronache

Mascherine e buon senso. La (falsa) ripartenza di BoJo

In 50 pagine le regole per la Fase 2. Polizia scettica: "Troppe ambiguità". Ombre di una "lotta di classe"

Mascherine e buon senso. La (falsa) ripartenza di BoJo

Il governo inglese ha ieri dettagliato la Fase 2 della risposta all'emergenza pandemica. Un tour mattiniero di radio e televisioni da parte del ministro degli esteri Raab e un successivo intervento di Boris Johnson ai Comuni hanno accompagnato la pubblicazione di un documento governativo di 50 pagine dal titolo eloquente: «Il nostro piano per ricostruire». Una ricostruzione che partirà da domani quando entreranno in vigore alcune delle nuove disposizioni che dovrebbe rimettere in moto l'Inghilterra. Ma non le altre nazioni del Regno che, come raccontato ieri su queste pagine, hanno deciso di seguire un percorso più prudente mantenendo in vigore le restrizioni vigenti.

La Fase 2 si configura come un processo a geometria variabile durante il quale verranno introdotti progressivi allentamenti del blocco socio-economico in cui il Paese si trova da fine marzo. Da mercoledì le persone sono invitate a coprirsi naso e bocca quando frequentano luoghi e mezzi pubblici dove non è possibile mantenere un adeguato distanziamento sociale, una misura sulla cui efficacia i consulenti scientifici del governo nutrono comunque dei dubbi; si può uscire di casa indefinitamente, oziare al parco, godersi il sole, viaggiare all'interno dell'Inghilterra, purché ci si mantenga sempre lontano dagli altri almeno 2 metri; si può incontrare ma a debita distanza al massimo una persona alla volta al di fuori del proprio nucleo famigliare. E soprattutto il governo invita tutti coloro che non possono lavorare da casa a recarsi al lavoro, con le aziende che dovranno seguire le linee guida governative (che saranno pubblicate nei prossimi giorni) per mettere in sicurezza gli ambienti.

Johnson ha fatto appello al «buon, affidabile senso comune britannico» dei suoi concittadini, ma le nuove misure sono state accolte da molte polemiche. Scontenta è la polizia che evidenzia una crescente difficoltà nel far rispettare le regole, preoccupata che nuove ambiguità interpretative rendano impraticabile il suo lavoro. Allarmate sono le comunità dei luoghi di villeggiatura, come le cittadine costiere o del parco del Lake District su al Nord, preoccupate che i nuovi barbari della capitale possano tornare ai weekend spensierati pre-CV19 portando con sé il virus. Critici sono anche coloro che nelle nuove disposizioni governative vedono l'ennesima discriminazione classista, con i ceti più poveri costretti a tornare ai loro lavori manuali in fabbrica e nei cantieri edili mentre la media borghesia passa da una conference call all'altra seduta al tavolo della cucina. Una posizione corroborata dall'analisi dell'ufficio di statistica inglese che evidenzia come i lavoratori maschi con qualifiche più basse stiano registrando tassi di mortalità doppi rispetto a quelli più qualificati.

Le modifiche introdotte da domani saranno seguite da ulteriori allentamenti la cui tempistica è stata per il momento solo ipotizzata. Centrale sarà il monitoraggio e la verifica dell'andamento del tasso R di riproduzione del virus, se la situazione dovesse peggiorare si potrebbe ritornare all'attuale blocco del Paese. Al momento nei piani del governo a inizio giugno vi è l'apertura dei negozi non essenziali e il ritorno a scuola degli studenti più piccoli e di quelli in anni di esami. Anche la Premier League dovrebbe riprendere. Dal 1° luglio, poi, è atteso il via libera a cinema, ristoranti e pub.

Una situazione fluida che rimarrà in essere fino alla fase 3, quando si spera si potrà fare affidamento su un vaccino.

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