"Io mi candido a costruire un Pd in cui nessuno abbia le ragioni per andarsene. Non voglio essere il candidato della sinistra del Pd, ma il candidato del Pd che tiene insieme anime diverse, che abbiamo fatto sposare dieci anni fa. Non vorrei che le separazioni in atto diventino divorzi o ci siano nuovi divorzi", così il ministro della giustizia, Andrea Orlando, a margine del convegno "Come cambia la famiglia italiana" in corso a Milano.
Aggiunge Orlando: "Dobbiamo costruire un Pd meno rissoso. E più affascinante unire che cavalcare le divisioni, che è più facile, ma poi se ne vedono le conseguenze il giorno dopo". Conclude poi il ministro: "Io premier? Questa è l'unica cosa che non voglio fare, sono contro il cumulo delle cariche. Io, conoscendo i miei limiti, non credo sarei in grado di fare il segretario di partito e il presidente del Consiglio".
Intercettato dal Corriere delle Sera, Massimo D'Alema accoglie con favore la notizia della candidatura di Andrea Orlando spiegando che con lui segretario
"si potrebbe riaprire il dialogo". "Ad Orlando - aggiunge D'Alema - rimprovero comunque di aver condiviso scelte sbagliate con Renzi, ma si muove con l'intento di ricomporre il centrosinistra ed è la cosa più importante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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