Materassi, cliniche, tappi e melatonina: alla (disperata) ricerca del sonno perduto

L'insonnia colpisce quasi la metà degli italiani. E di rimedi è pieno il mercato

Materassi, cliniche, tappi e melatonina: alla (disperata) ricerca del sonno perduto

Chi dorme non piglia pesci, recita un antico detto popolare. Eppure c'è chi, proprio grazie al sonno, sta facendo affari d'oro. Sono le migliaia di aziende impegnate nel business del riposo, trasformato ormai in una vera e propria industria. Ci sono i produttori di materassi, capaci di mettere a disposizione decine di varianti diverse in base alle singole esigenze dei consumatori, e i professionisti che insegnano a combattere i disturbi del sonno. E poi c'è un'infinita serie di gadget che promettono di sconfiggere uno dei mali dei nostri anni: l'insonnia.

Tutto il mercato è spinto infatti proprio dal boom di questo disturbo che, complice l'ansia e i ritmi frenetici del nostro tempo, ormai colpisce quasi un italiano su due: il 41% della popolazione adulta. Ecco perché riuscire a dormire otto ore filate, quelle raccomandate da ogni medico, è diventato un lusso. Non sempre a buon mercato. Basta guardare il proliferare di aziende che producono materassi. Quelli a molle sono ormai solo un ricordo, in commercio è possibile trovare di tutto. Dal lattice alla schiuma, fino al memory foam non c'è che l'imbarazzo della scelta e gli affari sono d'oro soprattutto sulle piattaforme online. L'azienda leader del settore si chiama Casper, e negli Stati Uniti è considerata una sorta di Apple dei materassi. Anche in Italia è possibile acquistare il materasso dei sogni su internet, grazie soprattutto al proliferare delle offerte su Amazon e altri siti di e-commerce.

Per chi, nonostante questo investimento, dormire bene rimanga un'utopia ci sono anche le cliniche del sonno. Ormai sono diffuse in tutto il Paese e combattono l'insonnia grazie alla scienza e alle corrette abitudini. Ma c'è anche chi preferisce il fai da te e per mettere fine alle notti in bianco fa ricorso a smartphone e auricolari. Sono almeno due milioni, almeno a giudicare dagli iscritti alla playlist «Sleep» offerta da Spotify. La più importante piattaforma mondiale di streaming musicale ha deciso di entrare nel business e così ha introdotto la sezione Relax, che propone suoni della natura, ninna nanne per bambini e suoni rilassanti. Senza dimenticare la compilation di rumore bianco che promette di conciliare anche i sonni più difficili. Ma il riposo, quando finalmente arriva, va anche monitorato. E allora ecco decine di app studiate per tenere a bada il ritmo circadiano: da SleepCycle a SleepTime. E cosa dire della siesta? Il riposino pomeridiano, un tempo messo al bando come poco produttivo, sta tornando prepotentemente di moda. E porta con sé un nuovo fenomeno: i nap bar. Cioè caffè nei quali non si ordina l'espresso, ma una postazione per riposare un po'. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato inaugurato a Madrid. E segue l'apertura dei centri di Londra, Bruxelles e Torino. Al loro interno tutto è pensato per aiutare i clienti a staccare un po' la spina, dalle musiche rilassanti alle poltrone massaggianti. Chi ai bar preferisca il letto di casa non mancano le soluzioni. Ci sono i cuscini con gli altoparlanti integrati e quelli per i single, studiati in modo da avere la sensazione di abbracciare qualcuno.

E poi ci sono le mascherine hi-tech, i tappi, le sveglie intelligenti che aiutano ad alzarsi senza traumi e i diffusori di rumori rilassanti. E se tutto questo dovesse non bastare non resta che andare in farmacia e comprare uno dei nuovissimi spray alla melatonina. Che promettono di dimenticare per sempre l'insonnia.

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