"Materiali ospedalieri? Zitti, sennò è un bordello"

Le carte dei pm: risparmi indebiti per 460mila euro

"Materiali ospedalieri? Zitti, sennò è un bordello"

«Voi state creando soltanto cose che già avete l'opportunità di scendere in maniera tranquilla. Andando a fare queste informazioni rischiate che la spazzatura ve la portate a casa voi»: è nella conversazione tra Francesco Gianino, uno degli indagati nell'inchiesta della Procura di Catania, e Colin Vincent, Sar supply di Medici Senza frontiere reo, per l'agente marittimo, di aver chiamato Gespi srl di Augusta, «aggiudicataria del servizio di raccolta rifiuti presso il porto magarese», come si legge nella richiesta di sequestro preventivo della Aquarius, che già si intuisce come la questione dello smaltimento dei rifiuti fosse organizzata.

«Facendo queste domande prosegue Gianino nell'intercettazione - e queste cose senza consultarmi, chiamando direttamente i servizi e parlandoci se sono infettivi o non infettivi, rischiate che la spazzatura vi rimane a bordo e ve la portate voi a casa». E prosegue: «Siccome già sono cose che, soprattutto Msf Italia è da tre anni che facciamo ad Augusta, i prezzi ce li avete, il servizio è stato sempre garantito...». E proprio riguardo ai prezzi dello smaltimento parla di «8 euro», chiarendo: «Non è manco un prezzo di tariffa perché voi...».

Il rappresentante Msf risponde: «Ok, quindi la tariffa rifiuti speciali?». E Gianino: «Io li considero rifiuti speciali, perché se tu parli di infettivo si parla di ospedaliero, si parla di un bordello che non se li possono più venire a prendere... rischiamo qua veramente che... siamo riusciti dopo due o tre anni a sistemare e salta tutto, perché altri porti ti chiedono 2mila o 5mila o te la lasciano a bordo, perché non vogliono avere a che fare con quel tipo di rifiuti». L'operazione denominata «Borderless» ha interessato, secondo quanto si spiega nei documenti, circa 4500 chili di rifiuti solidi, «con un risparmio indebito di 50mila euro circa, a fronte di una spesa sostenuta di 14mila euro circa» per la nave Vos Prudence e «19.500 chili circa di rifiuti solidi con un risparmio indebito di oltre 410mila euro, a fronte di una spesa sostenuta di 61mila euro» per la nave Aquarius.

Tra gli indagati i principali responsabili sono ritenuti proprio Gianino, titolare dell'agenzia marittima Msa-Mediterranean e Giovanni Romeo, della Romeo shipping agency srl. I soggetti al centro dell'inchiesta sono accusati di «aver organizzato, nel periodo gennaio 2017-maggio 2018 lo smaltimento illegale di ingenti quantità di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dall'attività di soccorso migranti a bordo delle due navi».

Nelle carte si spiega che «nonostante il rischio di contaminazione da agenti patogeni e virus infettivi per contatto indiretto con la cute (virus dell'epatite A ed E, malattie gastrointestinali, respiratorie, cutanee da germi multiresistenti, salmonella, scabbia, pediculosi), via aerea (bacillo tubercolare polmonare, varicella) o attraverso il sangue e altri fluidi biologici (epatite B, Aids), ferite, oggetti o materiali biologici contaminati, i vestiti e gli indumenti intimi indossati dai migranti, sostituiti con quelli forniti da Msf, sono stati raccolti sulle navi Vos Prudence e Aquarius in maniera indifferenziata e conferiti illecitamente dalle ditte portuali autorizzate attraverso la classificazione indebita nella categoria dei rifiuti solidi

urbani o speciali indifferenziati». Che vi fossero casi di malati, d'altronde, era confermato dai report di Msf: 370 casi di scabbia in quel periodo, 1 di tubercolosi, 2 di varicella, 1 di dermatomicosi grave, tra gli altri.

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