«Basta complessi di inferiorità, basta inseguire le sirene della sinistra. Abbiamo le carte in regola per governare l'Italia». Giorgia Meloni convoca il suo stato maggiore e le truppe parlamentari nell'aula dei gruppi della Camera, là dove si sono tenute molte delle comunicazioni alla stampa nei giorni caldi del Quirinale. Le scorie di quella settimana non sono ancora smaltite, i rapporti con gli alleati restano freddi e l'idea di rafforzare la vocazione maggioritaria di Fratelli d'Italia si affaccia alla finestra come un diavolo tentatore.
«Fratelli d'Italia ha le carte in regola per governare questa nazione. È un partito che non ama il Palazzo ma ama l'Italia. La nostra opposizione non è strumentale o fine a se stessa ma è sempre accompagnata da una proposta, perché non siamo il partito del no come dicono molti signor sì: noi siamo il partito che vuole rappresentare con orgoglio il campo del centrodestra. È quello che ci chiedono i cittadini che non comprendono più chi insegue le sirene della sinistra, che ci chiedono di non avere complessi di inferiorità». Il riferimento all'alleato-rivale Matteo Salvini è facilmente leggibile. E da lì a poco arriva il passaggio con cui Giorgia Meloni lancia la sfida sulla legge elettorale. «I sondaggi ci dicono che con il proporzionale avremmo molti più parlamentari ma non mi interessa eleggere dieci parlamentari in più e gettare l'Italia nel pantano. Abbiamo due certezze: con l'attuale legge elettorale senza Fratelli d'Italia non si vince in nessun collegio uninominale; se imporranno il proporzionale Fratelli d'Italia potrebbe affermarsi come primo partito ed essere il perno sul quale costruire un nuovo governo. Con buona pace di chi racconta che saremmo isolati».
Le condizioni per rilanciare l'alleanza sono chiare: bisogna giocare all'attacco e scacciare qualsiasi tentazione di ripetere l'esperimento del governo Draghi. «Al governo vogliamo andare con chi condivide la nostra stessa visione del mondo. Vogliamo conoscere le regole di ingaggio della coalizione; se le larghe intese sono effettivamente una parentesi e se si esclude di riproporle nella prossima legislatura; se la posizione comune è ancora quella di non sostenere in alcun caso una legge proporzionale. Perché l'elezione del presidente della Repubblica ha dimostrato che se il centrodestra fosse stato compatto avrebbe frantumato il campo avversario e cambiato la storia».
Per superare definitivamente il tempo delle recriminazioni, FdI pensa a una grande manifestazione in cui accendere i riflettori su una proposta di governo del Paese: «Dal 29 aprile al 1 maggio daremo vita a una grande manifestazione: insieme ai nostri dirigenti e amministratori, ma anche coinvolgendo autorevoli personalità, perché possano contribuire a porre le basi per la stesura del nostro programma di governo. Dimostreremo che Fratelli d'Italia può offrire all'Italia una squadra di governo autorevole, composta da personalità che rappresentano una visione del mondo chiara e di centrodestra».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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