Prima era «soltanto» paura del contagio, ma adesso che la meningite inizia a colpire anche chi è già stato vaccinato, il timore è che in Toscana possa esplodere una psicosi generalizzata. A gettare nell'angoscia le famiglie toscane è l'ultimo caso di meningite C, che ieri ha colpito un bambino di 4 anni residente a Cascina (Pisa): il piccolo che era stato regolarmente vaccinato nel 2013 è stato ricoverato nel reparto di rianimazione all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze e attualmente versa in gravi condizioni. Per lui, la prognosi è ancora riservata. Gli esami effettuati dai medici al suo arrivo nel principale nosocomio toscano hanno comunque mostrato che il batterio appartiene al ceppo C, il più resistente, lo stesso che da due anni sta colpendo la regione e che finora è costato la vita a 13 persone (7 nel 2015 e 6 quest'anno). Nonostante la Regione abbia avviato una massiccia campagna di vaccinazioni straordinarie, il meningococco di tipo C non rallenta la sua diffusione e continua a colpire in diverse province toscane: con il caso del bimbo di Cascina il numero di persone ricoverate per un'infezione legata al batterio sale a 60, di cui 31 nel 2015 e 29 quest'anno.
A preoccupare particolarmente gli addetti ai lavori è il fatto che si tratta della tredicesima persona ad essere colpita malgrado avesse già assunto il farmaco che dovrebbe prevenire il contagio. Appena mostrati i sintomi di una probabile meningite, in un primo momento il bimbo di 4 anni era stato ricoverato all'ospedale Cisanello di Pisa, ma quando le sue condizioni si sono aggravate i medici ne hanno disposto il trasferimento in elicottero al Meyer di Firenze. Qui i membri del laboratorio di immunologia hanno confermato la sepsi da meningococco.
Nel frattempo, come da protocollo, la Asl ha contattato tutte le persone che negli ultimi giorni sono entrate in contatto con il piccolo, a partire dai compagni della scuola materna «Il Panda» di Cascina frequentata dal bimbo, fino a quanti il 16 dicembre si trovavano nella sala d'aspetto di una pediatra e il 10 dicembre hanno partecipato a una festa nel complesso «Bientiland» a Bientina. Nel complesso si stima che la profilassi possa riguardare circa un centinaio di persone, che saranno chiamate ad assumere un antibiotico in via precauzionale. Il timore è che neanche questa procedura sia sufficiente a far dormire sonni tranquilli ai toscani.
Sui social, nel frattempo, si moltiplicano i dibattiti sull'ondata di meningite che da due anni continua a colpire la regione: da una parte c'è chi arriva a prendersela con i migranti e ipotizza che il contagio arrivi dall'esterno del nostro Paese, dall'altro c'è
chi punta l'indice su quelle famiglie che rinunciano a far vaccinare i figli sull'onda lunga della paura per eventuali (ma finora indimostrate) correlazioni tra la somministrazione dei vaccini e l'insorgere dell'autismo.
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