La Merkel sbarca a Ischia ma il sindaco è in galera

Non ci voleva: la Cancelliera bacchettatrice arriva sull'isola per la vacanza pasquale Però Ferrandino è assente causa manette

La Merkel sbarca a Ischia ma il sindaco è in galera

Peccato. Avrebbe voluto, magari, accoglierla con tutti gli onori. Avrebbe potuto, magari, alzare con lei, la cancelliera di ferro, un buon bicchiere di bianco locale. Chiacchierare in piena libertà del più e del meno e darle così il benvenuto sull'isola, dove Angela Merkel passerà la sua tradizionale settimana di vacanza per Pasqua. E invece. E invece il problema è proprio quello della libertà. Perché il sindaco piddino di Ischia, Giuseppe, detto Giosi, Ferrandino, nel frattempo, è finito in manette e può star certo che in carcere, la Merkel non andrà a fargli visita.

Secondo i carabinieri del Comando Tutela ambientale, che hanno svolto le indagini nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Napoli, il sindaco ed altri esponenti politici, avrebbero accettato tangenti per assegnare al colosso rosso della cooperazione Cpl Concordia, le opere di metanizzazione dell'isola. Con il sindaco di Ischia sono state arrestate altre nove persone, tra cui suo fratello, Massimo Ferrandino, il responsabile relazioni istituzionali della Concordia, Francesco Simone e l'ex numero uno della cooperativa Roberto Casari (ora in pensione ma secondo l'accusa regista dell'intera operazione). In particolare, i soldi destinati al sindaco Ferrandino e a un dirigente comunale, sarebbero transitati attraverso una società tunisina.

Detto questo, responsabilità piccole o grandi che siano, la figuraccia fatta dal Pd e da un suo «autorevole» esponente nei confronti della grande «bacchettatrice» tedesca resta discretamente gigantesca. Meno male che alla cancelliera di ferro basta poco per riconciliarsi con la vita, la politica e dimenticare gli scandali.

Per rendercene conto è sufficiente guardare alla sua prima giornata di vacanza trascorsa ieri in Italia. Sosta a sorpresa a Castellammare di Stabia per la visita agli scavi dell'antica Stabia e ammirare così i mosaici e i panorami offerti dalla Villa di Arianna e da Villa San Marco, poi col marito e una coppia di amici di Sorrento, trasferimento enogastronomico alla «Taverna del Porto», un locale tipico, ben noto a Castellammare, dove, in forma assolutamente anonima, era stato semplicemente prenotato un tavolo per quattro. E qui Angela Merkel sì che ha capito, una volta di più, di essere in Italia. Apprezzando un menu tutto mediterraneo: antipasto di mare e di terra, paccheri con baccalà, olive e capperi, gustando un assaggio di «scarpariello», piatto napoletano con sugo di pomodoro e formaggio leggermente piccante, per proseguire con alici fritte che le hanno deliziato il palato. Il tutto accompagnato, ovviamente, da Falanghina locale. Poi liquore e caffè. Mica male no? Alla faccia del sindaco piddino di Ischia, finito in carcere. Dopo il pranzo la cancelliera tedesca ha voluto vistare anche gli scavi di Ercolano, cui l'anno scorso aveva dovuto rinunciare per mancanza di tempo. Come una turista qualsiasi la Merkel, scortata da un discreto servizio d'ordine, è entrata da un ingresso laterale nel sito archeologico e si è abilmente confusa con gli altri visitatori, che non l'hanno riconosciuta.

Quindi imbarco al porto di Pozzuoli a bordo dell'auto blindata, scortata sempre dagli agenti: destinazione Casamicciola Terme. Per alloggiare, come sempre, al suo buen retiro preferito di Ischia, l'albergo Miramare di Sant'Angelo.

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