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Mes, Marattin litiga in tv e attacca il conduttore: "Me ne vado"

Il deputato di Italia Viva sbotta nello studio de L'aria che tira su La7, discutendo con il senatore di Forza Italia e Stefano Zurlo

Mes, Marattin litiga in tv e attacca il conduttore: "Me ne vado"

Nervi tesi a L'aria che tira dove questa mattina si è registrato un duro scontro in trasmissione tra Luigi Marattin, Stefano Zurlo e Maurizio Gasparri. E di mezzo c'è finito pure il conduttore Francesco Magnani. L'oggetto della discussione? Ovviamente, il Mes, il controverso Meccanismo europeo di stabilità che tanto sta facendo litigare le forze di governo e che tanto indigna le opposizioni, specialmente per il ruolo poco chiaro tenuto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, accusato dalla Lega e da Fratelli d'Italia – sostanzialmente – di aver trattato sottobanco con l'Union Europea, senza il consenso del Carroccio, quando l'esecutivo gialloverde era ancora in vita.

Il Fondo Salva Stati della discordia, nei fatti (parlando di tecnicismi) è un ente governativo dell'Ue con sede a Lussemburgo e che ha il computo di monitorare i Paesi membri evitando possibili default, in modo da preservare la tenuta finanziaria del Vecchio Continente.

Bene, nello studio della trasmissione di La7 il Mes la fa da padrone e il senatore di Forza Italia, interpellato dal padrone di casa, ribadisce tutte le perplessità della compagine azzurra: "La nostra posizione è molto chiara, come ha detto Silvio Berlusconi nelle scorse ore: noi riteniamo che ci sia un deficit di democrazia nelle istituzioni europee. C'abbiamo rimesso le penne nel 2011, perché ci siamo scontrati con un Europa contro cui dicevano 'Occhio, perché così andiamo tutti a sbattere'". E continua: "Quindi, ora, l'Europa dovrebbe cogliere questa occasione per ridiscutere i suoi meccanismi, il Fondo Salva Stati, l'unione bancaria che si deve definire…".

In collegamento con lo studio l'inviato de ilGiornale Stefano Zurlo che spiega come il Mes sia un organismo più tecnico rispetto alla Commissione, che è una realtà più politica e anche per questa ragione aveva una criterio più elastico di valutazione del debito, rispetto, appunto, alle rigidità tecniche appunto del Mes. È qui che il renziano Marattin interviene a gamba tesa, accusando il giornalista di aver detto un'inesattezza.

Lo stesso succede a seguito dell'intervento di Gasparri, quando si rivolgendosi in modo piccato a Magnani: "Scusi, ma erché non interviene lei? No, no, no, così proprio non va. Quando un ospite dice che il Mes è un organismo tecnico lei deve ricordare che non è vero".

Ecco, il conduttore cerca di spegnere gli animi avvertendo l'imminente pubblicità ed è proprio qui che il deputato di Italia Viva, fedelissimo di Matteo Renzi, alza la voce e sbotta: "No! Non ci dobbiamo fermare. Perché se proprio ci dobbiamo fermare, quando torniamo dallo stacco pubblicitario ci sarà una sedia vuota qui in studio". E non è finita qui, perché Marattin rincara la dose sempre contro Francesco Magnani: "Lei deve prendere il trattato del Mes e dire dove sta scritto che è un organismo tecnico.

Perché lei le balle non le dovrebbe permettere!".

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