«In metro non si fuma» E lo picchiano a sangue

Arrestati due casertani: hanno ferito pure la madre della vittima che difendeva il figlio

Tiziana Paolocci

«Per favore, potete smettere di fumare? Qui dentro è vietato». Poche parole, che gli sono costate quasi una condanna a morte. Un uomo di 37 anni e sua madre di sessanta sono stati «giustiziati» da due pregiudicati all'interno di un vagone della metropolitana B, a Roma. Lui versa in gravissime condizioni mentre la donna, che ha tentato di fargli scudo con il proprio corpo, ha riportato diverse contusioni.

Una scena raccapricciante, di quelle che ormai gli utenti del trasporto sotterraneo capitolino sono costretti a vedere troppo spesso. Anche stavolta, però, il pestaggio è avvenuto nel fuggi fuggi generale e l'unica che ha preso le difese della vittima è stata sua madre.

È accaduto domenica intorno alle 16, mentre la metro stava per fermarsi nella stazione di piazza Bologna. Mamma e figlio, residenti a Tivoli, erano saliti a Termini, insieme ad altre decine di persone. Quando il trentasettenne si è accorto che due ragazzi stavano fumando li ha invitati a spegnere la sigaretta. «Qui non si fuma», ha detto rivolgendosi loro. Ma non ha fatto in tempo a finire la frase, perché è stato prima schiaffeggiato e poi preso a calci e pugni in testa con una violenza sconvolgente.

Quando le porte del convoglio si sono aperte, i due balordi si sono allontanati velocemente percorrendo la banchina, sperando di far perdere le tracce. Anche la gente - spaventata - è fuggita, attirando l'attenzione di un vigilante che ha avvertito la polizia. Poi ha soccorso l'uomo e sua madre, che è stata a sua volta ferita mentre cercava di proteggerlo dalle botte. Trasportati all'Umberto, I lei è stata medicata e dimessa mentre il figlio è stato operato in neurochirurgia e ricoverato in prognosi riservata per trauma cranico ed emorragia cerebrale.

Gli uomini della squadra mobile e dei commissariati San Lorenzo e Porta Pia poco dopo hanno individuato e arrestato i due autori dell'aggressione in viale XXI Aprile, a pochi metri di distanza dall'uscita della metro. Si tratta di Luigi R. e Antonio S., 24 e 26 anni, di Caserta, entrambi con precedenti per spaccio e rapina. Il secondo ha reagito al fermo ed è stato anche denunciato per aver danneggiato un'auto di servizio della polizia.

Secondo alcune testimonianze i picchiatori, che dovranno rispondere di tentato omicidio aggravato da futili motivi, non erano lucidi e avrebbero agito sotto effetto di alcol o droga. Quando sono stati bloccati hanno ammesso di solo di essere presenti sul luogo del pestaggio, negando ogni responsabilità. Ma sono stati inchiodati dal racconto di alcuni testimoni e dalle immagini delle telecamere, che hanno ripreso la coppia mentre massacrava il trentasettenne.

Gli inquirenti stanno indagando anche per

verificare cosa stessero facendo i due casertani nella Capitale, dal momento che non hanno domicilio né amici in città. Non è escluso che fossero a Roma per commettere reati e che si tratti di due «pendolari del crimine».

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