"In Italia non sussistono le condizioni per porre in essere procedure di dichiarazione dello stato di emergenza umanitaria". Mentre il flusso di migranti verso le coste italiane continua a preoccupare gli italiani, il ministro dell'Interno Marco Minniti ha spiegato che "la politica di gestione dei flussi dev'essere ispirata a un intervento pianificato, strutturato, distante da logiche emergenziali". Una posizione, quella assunta dal titolare del Viminale durante il question time alla Camera, che ha mandato su tutte le furie il centrodestra. "Quanti migranti devono sbarcare ogni giorno perché questo stato di emergenza possa essere dichiarato? - ha chiesto il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta - diecimila al giorno? Ventimila? Trentamila?".
Oggi Minniti ha incontrato al Viminale i prefetti dei capoluoghi di Regione per fare il punto sui temi di maggiore impatto sui territori. E tra questi, ovviamente, c'era anche l'emergenza migranti e soprattutto il piano per l'accoglienza nei principali Comuni d'Italia. Nei giorni scorsi, vista l'impennata di sbarchi, si era parlato di dichiarare lo stato di emergenza per affrontare il problema una volta per tutte. Per Minniti per "non sussistono le procedure" per farlo e, quindi, non lo dichiarerò. Almeno non ora. "Lo stato di emergenza - ha ribattuto Brunetta in Aula - lo hanno certificato gli italiani che non ne possono più, la nostra società sta scoppiando".
"Non basta il conflitto istituzionale in atto tra i sindaci e i prefetti? - ha chiesto il presidente dei deputati azzurri - non basta la sofferenza delle popolazioni nei confronti dei migranti? Non basta lo squilibrio che si va accentuando tutti i giorni, non basta l'opacità? Dov'è la trasparenza? Quanti anni ci vorranno per smaltire gli arretrati delle Commissioni territoriali? Quanti sono i migranti in condizione di clandestinità in ragione dei provvedimenti di allontanamento ed espulsione andati a vuoto?".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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