Migranti, l'allarme di Salvini: ​"Torna la tubercolosi in Italia"

A Vicenza un immigrato in fuga dal centro di accoglienza è malato. Il ministro: "Italiani pagano i costi dell'invasione"

Migranti, l'allarme di Salvini: ​"Torna la tubercolosi in Italia"

Si apre il fronte sulla tubercolosi e le migrazioni. Le notizie che arrivano da Vicenza allarmano Matteo Salvini, il quale punta il dito contro “l’invasione senza controlli” che mette a rischio la salute degli italiani.

“Purtroppo la tubercolosi è tornata a diffondersi, gli italiani pagano i costi sociali e sanitari di anni di disastri e di invasione senza regole e senza controlli - scrive il ministro dell’Interno su Facebook - Dicevano che eravamo cattivi, allarmisti, pericolosi...”.

Nel commentare, il leghista condivide il link ad un articolo che rimanda a quanto successo in provincia di Vicenza. Qui un migrante affetto da tubercolosi è scappato dal centro di accoglienza che lo ospitava. E subito si è scatenato il panico. Anche perché nel 2018 i casi registrati sono già stati 40.

“Ce l'ho messa e ce la metterò tutta per invertire la rotta”, promette ora Salvini. Ma per Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto, "è grave sapere che un immigrato clandestino colpito da questa malattia si è dato alla fuga, diventando un potenziale veicolo infettivo”. Il leghista ha spiegato che "non sappiamo dove si trovi ora questo straniero, di certo nei giorni precedenti al suo allontanamento sarà rimasto a contatto con diverse altre persone presenti nella struttura".

Il presidente del consiglio regionale veneto ha spiegato che sono scattati immediatamente "l'isolamento degli spazi in cui è vissuto a Sandrigo e lo screening di coloro con cui l'ammalato è entrato in contatto". Ma dal ministro dell’Interno arriva l’allarme su una “tubercolosi che è tornata a diffondersi".

Le dichiarazioni del leghista sono state però criticare dal direttore di Malattie infettive del policlinico Gemelli di Roma, Roberto Cauda: "Non assistiamo in questo momento a un aumento dei casi, almeno in Italia, di tubercolosi. I dati non vanno in questa direzione", ha detto. Ammettendo però che "se ci fossero delle situazioni particolari, come la povertà o il sovraffollamento, potrebbero in linea teorica contribuire ad una recrudescenza della tubercolosi".

"Il protocollo è stato rispettato come da normativa, quindi sotto l'aspetto sanitario non c'è nulla da temere", ha poi spiegato il viceprefetto vicario di Vicenza, Lucio

Parente. "Allo stesso tempo - ha aggiunto - abbiamo interessato tutte le forze di polizia, a cui abbiamo segnalato l'allontanamento dello straniero, che al momento risulta irreperibile e non sappiamo dove si trovi".

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