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Migranti, Onu torna all'attacco: senza Ong i morti aumentano

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: "Ridurre i salvataggi in mare è un attentato alla cultura e alla tradizione dell'Europa"

Migranti, Onu torna all'attacco: senza Ong i morti aumentano

Dopo l'attacco al decreto sicurezza bis da parte dell'Alto Commissariato per i Diritti umani, ora è la volta dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). "Il salvataggio in mare tra tutti i gesti umanitari è il più esemplare e ridurli è un attentato alla cultura e alla tradizione dell'Europa. Le Ong svolgono un lavoro molto importante", ha dichiarato Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) questa sera a Trento in occasione del Festival dell'Economia. Dal Palazzo della Provincia, Grandi ha aggiunto che "da quando le Ong hanno dovuto ridurre i salvataggi e quindi anche gli interventi, la proporzione dei morti con quelli che arrivano aumenta e questo è inaccettabile".

E ancora: "Purtroppo l'intervento umanitario è quasi sempre una risposta al fallimento della politica. Quando un conflitto non è risolto in sede politica ha conseguenze sui civili che devono essere affrontate con risorse umanitarie fatte su base volontaria. Oggi è difficilissimo risolvere i conflitti", perché "il Consiglio di sicurezza dell'Onu è paralizzato su quasi ogni dossier. La macchina della politica internazionale è inceppata, e la risposta viene quindi trasferita al comparto umanitario. Una logica estremamente complessa".

Qualche giorno fa l'Alto Commissariato per i Diritti umani aveva inviato una lettera al ministro degli Esteri criticando il decreto sicurezza bis perché "viola i diritti umani". A scrivere quella missiva sei ultrà pro immigrazione tra cui membri fondatori di ong ed ex collaboratori di Pds, Comunisti Italiani e Verdi. Tra loro Michel Forst, membro della ong con sede a Dublino Front Line Defenders. Maria Grazia Giammarinaro, invece, è stata capo dell’ufficio legislativo e consigliere del ministro per le Pari opportunità dal 1996 al 2001 con Anna Finocchiaro (Pds), Laura Balbo (federazione dei Verdi) e Katia Belillo (Comunisti italiani e poi Pd). Gli altri firmatari sono Felipe González Morales, Nils Melzer, E. Tendayi Achiume e Obiora C. Okafor.

Insomma, adesso l'Onu è tornato all'attacco.

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