Cronache

Expo fa i conti senza l'oste: il boom c'è ma non si vede

Milioni di visitatori, ma il trasporto pubblico non se n'è accorto e i tassisti sono disperati. E per i negozi il meglio deve arrivare

Expo fa i conti senza l'oste: il boom c'è ma non si vede

Milano - A quindici giorni dall'apertura di Expo i conti non tornano. È ancora difficile quantificare l'effettiva portata dell'esposizione universale. O, meglio, quasi impossibile trovare dati certi sulle presenze, anche per ragioni di marketing come spiegavano da Expo 2015 spa. Il commissario unico, Giuseppe Sala, non aveva confermato nemmeno le stime del giorno dell'inaugurazione, che parlavano addirittura di 220mila visitatori: «Non vogliamo lo stress del conteggio» aveva detto. Ma tant'è: stando ai dati ufficiali di Palazzo Italia, il padiglione simbolo dell'esposizione, che registra una coda di un'ora al giorno in media, si parla di un record assoluto di 10.843 accessi registrati il 9 maggio, secondo sabato di apertura. Così il padiglione del Brasile con la sua rete calpestabile, tra i più ambiti in assoluto, conta una media di 15mila presenze al giorno. I numeri non coincidono. Secondo le stime ufficiose Expo avrebbe raggiunto i 500mila visitatori nella prima settimana, ovvero 70mila al giorno. L'unico dato ufficiale che la società organizzatrice diffonde è quello sui biglietti venduti - 11 milioni - sostenuti da sponsor e tour operator. Molta pubblicità, invece, è stata fatta sugli ingressi serali (dalle 19 l'ingresso costa 5 euro): 100mila nei primi 13 giorni.

Ma i numeri dei trasporti dipingono una realtà meno rosea di quella diffusa dalla società. Se è impossibile conoscere la quantità di passeggeri sui mezzi pubblici, in particolare sulla linea rossa del metrò rimangono le impressioni: i macchinisti sostengono che la mole di passeggeri trasportati a Expo, ovvero a Rho Fiera, non abbia niente a che vedere con le folle del Salone del Mobile, i sindacalisti giudicano il pacchetto di straordinari concordati con l'azienda sovrastimato. Così secondo il report interno di Trenord, pubblicato da affaritaliani.it , sembra che sabato 9 maggio abbiamo viaggiato sul passante verso Rho 10.403 turisti, 5937 domenica. I 5000 tassisti milanesi, invece, si dicono «disperati»: sembra, infatti, che facciano una media di mezza corsa al giorno verso il sito espositivo. Certo, le tariffe sono quelle che sono: 35 euro dal centro, 30 euro dalla Stazione Centrale, 55 euro da Linate (tariffa fissa Linate - Rho Fiera). La motivazione? Secondo le auto bianche il fatto che siano state cancellati fiere e congressi nei sei mesi dell'esposizione, per evitare sovrapposizioni, il che farebbe venire meno la «clientela business», quella diciamo degli habitués dei taxi.

Diversa la lettura che danno i commercianti: l'aumento di visitatori nel centro della città pari al 10-15% sarebbe legato a una clientela «a corto raggio»: 100-150 km. Tradotto: chi viene a visitare l'esposizione abita in Lombardia o appena fuori regione e rientra a fine giornata, mentre gli amanti dell'Expo by night sarebbero da individuare nell'hinterland. In sostanza il grosso dei turisti, le famiglie che arrivano dal resto d'Italia e, in particolare, dal Nord Europa, sono attese tra fine mese e giugno. «Si tratta di un turismo diverso - spiega Alfredo Zini, coordinatore delle botteghe storiche, che riunisce bar ristoranti e negozi di tradizione meneghina - le famiglie attese da Francia, Belgio, Regno Unito, che si fermeranno per più giorni, saranno il vero traino a Expo e alla città».

Ancora più ottimistiche le previsioni degli albergatori che parlano di un aumento delle prenotazioni tra il 30 e il 60% per giugno, luglio e agosto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Attesi europei e americani. E a chi accusa di aver fatto lievitare i prezzi delle stanze, replicano: «Non scherziamo: si registrano aumenti tra l'8 e il 20% in media. Expo è una grandissima opportunità per Milano e non possiamo certo giocarcela con una politica sbagliata dei prezzi» conclude Piero Marzot dell'Associazione albergatori Confcommercio Milano.

Un dato confermato ieri dal commissario Sala che ha fissato un incontro lunedì con i tour operator per fare il punto su «le richieste di biglietti che continuano ad aumentare» e in vista dei flussi di giugno quando «cambierà radicalmente le tipologia del visitatore tipo».

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