Francesca AngeliRoma Panico in redazione, soprattutto in Rai, per la sentenza su Augusto Minzolini. La condanna per abuso d'ufficio dell'ex direttore del Tg1 a 4 mesi di carcere per aver rimosso dalla conduzione della testata la giornalista Tiziana Ferrario costituisce «un precedente pericoloso» per i piani alti di viale Mazzini. Ieri il consiglio d'amministrazione della Rai ha affrontato il caso Minzolini e il consigliere Arturo Diaconale ha messo in guardia i direttori di testata e di rete, invitandoli alla cautela in caso decidessero eventuali spostamenti di ruolo e di carica per redattori e conduttori. La Rai, ha ricordato Diaconale deve rispettare le regole del servizio pubblico e dal momento che il semplice spostamento di una giornalista dal suo ruolo di conduttrice è costato una condanna penale al responsabile, non è detto che la vicenda non possa ripetersi, visto che la sentenza costituisce un precedente cui far riferimento per casi analoghi in futuro.Insomma la condanna di Minzolini potrebbe avere come paradossale conseguenza la paralisi dei ricambi nell'informazione con conduttori che restano in carica a vita perché il direttore altrimenti rischia di finire in galera.Non stupisce che molti colleghi solidarizzino con Minzolini. «Siamo alla follia totale» commenta il critico televisivo del Corriere della Sera, Aldo Grasso che ieri ha dedicato il suo commento giornaliero in onda sul Corriere tv a Quella folle condanna dell'ex direttore Minzolini per Tiziana nella rubrica Tele Visioni. «Se un direttore non ha diritto di cambiare una persona nell'ora più importante del suo telegiornale ovvero quando quella persona rappresenta se stesso ovvero la linea editoriale del giornale ma allora che cosa può fare?», si chiede Grasso. Il critico in passato aveva bocciato il tg firmato da Minzolini per la rete ammiraglia come «il più brutto di tutta la storia della Rai». Dunque non si può sicuramente attribuire il suo giudizio a simpatie personali. Anche per Bruno Vespa, direttore di Porta a Porta, la condanna del giornalista «è pura follia». Indignato Clemente Mimun, direttore del Tg5, che twitta. «Faremo scegliere i conduttori dalla Procure? Io no». L'editorialista del Corriere Pierluigi Battista interviene su Facebook con l'arma dell'ironia annunciando di voler querelare il suo direttore «per aver attentato alla libertà di stampa e violato i diritti fondamentali dell'uomo democratico non dando adeguato rilievo in prima pagina ad un mio decisivo articolo».
Battista poi con un tweet ricorda a Minzolini che ha una consolazione: non pagare «le quote della Fnsi che sulla vicenda mantiene un obbediente silenzio». Antonio Polito chiosa: «Quattro mesi di carcere per aver spostato un redattore mi sembrano eccessivi, anche si ti chiami Minzolini».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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