Politica

Mobilità green, la sfida dell'idrogeno A Milano un punto di rifornimento Eni

In California, Giappone e Corea è già una realtà. Passi importanti in Italia

Riccardo Cervelli

Milano Carrelli elevatori, ma anche van, bus per il trasporto cittadino e autovetture. In alcune parti del mondo - California, Giappone e Corea del Sud, in particolare - i mezzi di trasporto a idrogeno hanno già iniziato a diffondersi con un certo ritmo. Nella maggior parte degli altri Paesi, questa forma di mobilità sostenibile batte ancora il passo. E così pure l'utilizzo dell'idrogeno in altri settori in cui può dare un contributo alla decarbonizzazione della produzione e del consumo di energia. Tuttavia, l'Hydrogen Council prevede che entro il 2050 la tecnologia dell'idrogeno potrà contribuire a un abbattimento delle emissioni di CO2 tra il 40-60%.

Un punto della situazione del ricorso all'elemento chimico più presente in natura e sui dispositivi in grado di trasformare l'energia chimica in energia elettrica, è arrivato dal Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano nel corso degli «Stati generali idrogeno e celle a combustibile 2018», organizzati grazie alla collaborazione tra il Politecnico di Milano, H2IT (Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile ), Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e Atena (un distretto interdisciplinare nei settori dell'ambiente e dell'energia).

Nel campus della Bovisa era presente una rappresentanza importante della filiera dell'idrogeno in Italia: dall'università ad alcuni enti, dalla politica alle aziende (Alstom, Eni, Engie, Hyundai, Linde e Sapio). Tra alti e bassi finalmente si iniziano a vedere piani di sviluppo e frutti concreti intorno a questa tecnologia. «Nel 2018 abbiamo raggiunto un risultato molto importante - ha dichiarato Alberto Dossi, presidente di H2IT -; con la definizione e sottoscrizione degli obiettivi dell'Hydrogen Initiative, l'Italia ha compiuto un primo passo verso il conseguimento degli obiettivi del Piano Europeo Clima & Energia, al fianco degli altri Paesi europei. L'idrogeno svolgerà un ruolo strategico nel processo di decarbonizzazione di molteplici settori, come quello industriale e della mobilità, e nello sviluppo del sistema energetico e della sicurezza energetica, grazie all'integrazione con le fonti rinnovabili non programmabili come stoccaggio di energia».

Le aspettative maggiori, in ottica di un supporto al conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e inquinanti grazie all'idrogeno, si appuntano sulla mobilità. È così stato salutato con favore l'annuncio, da parte di Massimo Prastaro, Head of Retail Innovation and Development Projects, di un progetto per la realizzazione di un impianto di rifornimento d'idrogeno all'interno della stazione di servizio Eni di San Donato Milanese. La carenza di infrastrutture di distribuzione (che può essere meno avvertita in Italia, grazie alla presenza di una ramificata rete per il gas) e, ancora più a monte, la non ancora raggiunta capacità delle imprese di produrre tecnologie e idrogeno a costi sostenibili, frenano ancora la diffusione di questo combustibile green.

Ma oggi molto lascia prevedere che se ne sentirà parlare sempre di più.

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