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Mogherini cambia verso: «La crisi colpa di Putin»

Fino a ieri, nel ruolo di ministro degli Esteri, interveniva per placare le tensioni con Mosca. Come «Lady Pesc» sposa la linea dura e minaccia nuove sanzioni

Cambio di poltrona, cambio di idee. Ci vuole proprio poco, in fondo, per mostrarsi con un volto nuovo. E dimenticare i discorsi fatti e sbandierati pubblicamente non dieci anni fa, ma giusto l'altro ieri. Quando Federica Mogherini era ancora solo e soltanto il nostro ministro degli Esteri e non Lady Pesc, la nuova «regina» della diplomazia dell'Unione Europea. Quando Federica Mogherini pensava, facendo storcere il naso ai premier dei Paesi dell'Est, specie quelli che fino a poco tempo fa erano ancora costretti a stare sotto l'ombrello della grande Unione Sovietica, che fosse una buona idea star vicino alla Russia e a Putin. Se non altro per limitare i danni da milioni di euro che le nostre imprese, soprattutto nel comparto alimentare, della meccanica e della moda avrebbero subito da una reazione di Mosca a sanzioni punitive disposte dalla Ue. Rinfreschiamo la memoria citando solo un passaggio della Mogherini in versione pre-Lady Pesc, tratto da un'intervista rilasciata alla Stampa il 6 Agosto: «La transizione ucraina non deve avvenire in un clima di conflitto con Mosca». Parole chiare cui, puntualmente, forse per non dispiacere chi anche a Est, ha contribuito alla sua elezione ad Alto rappresentante per la politica estera e la sicurezza Ue, è seguito un deciso cambio di rotta che si condensa invece in queste altre dichiarazioni rilasciate ieri. «Di fronte alle sanzioni e alle proposte di dialogo Ue c'è una doppia responsabilità di Mosca: da una parte far seguire fatti positivi e non negativi alle parole, dall'altra rispondere del bene dei cittadini russi perché le sanzioni stanno avendo già effetto negativo sull'economia russa e sarebbe razionale e utile che il Cremlino prendesse in considerazione queste conseguenze negative prima che arrivino a incidere in modo molto pesante sulla vita quotidiana dei cittadini russi. In futuro è chiaro che sarebbe nel nostro interesse cercare le condizioni per ricreare il partenariato, ma non è la situazione attuale per scelta di Mosca». Parole cui seguono altri fatti dato che, conferma la Mogherini, il Coreper (il comitato degli ambasciatori rappresentanti dei 28) si riunirà oggi per varare nuove sanzioni «nel settore finanziario, armi e tecnologie e per allungare la lista» di persone ed entità colpite. Una situazione di alta tensione che rischia di divenire ancora più drammatica dopo la notizia, ufficializzata ieri, che la Nato è pronta a dar vita a una forza di reazione rapida di 4.000 tra soldati e commando che tuteli l'Ucraina. Un'iniziativa che sarà al centro domani di un vertice e a cui il Cremlino ha già risposto con un avvertimento altrettanto duro: «Ci sentiamo minacciati, risponderemo».

È proprio in questo quadro dai contorni nebulosi che si inserisce la telefonata (ne avrebbe in realtà fatta più d'una) di Berlusconi a Putin. L'ex primo ministro, dati i suoi saldi legami con il leader del Cremlino, si sta infatti adoperando con «l'amico Putin» per cercare una soluzione che non comprometta definitivamente i rapporti fra Ue e Russia. Una mediazione a 360 gradi, quindi, che Berlusconi ha offerto a Renzi in questo delicato momento.

Da registrare anche le critiche pesanti che sono piovute ieri sulla Mogherini dal deputato leghista Gianluca Pini, vicepresidente del gruppo alla Camera: «Oltre che politicamente volubile, pur di rivestire incarichi inutili, e diplomaticamente incapace, visto l'inconsistente peso dell'Italia negli scenari internazionali più delicati, scopriamo oggi una Mogherini pericolosamente imprudente: scaricare sulla Russia le colpe di una crisi diplomatica internazionale solo per compiacere qualche partner europeo che ne ha sostenuto la sua patetica nomina è un azzardo da dilettanti, che costerà all'Italia miliardi in termini di maggiori costi energetici; se a ciò aggiungiamo i miliardi in termini di mancato export alimentare, direi che nessuno nella storia è riuscito a far tanti danni in così poco tempo a una economia».

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