Si ritorna in Aula a Montecitorio con le regole anti-contagio mentre Luigi Di Maio propone la scure per gli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali. «La politica deve essere credibile. Non si può mantenere lo status pre-crisi, serve il buon esempio. Per questo sostengo la proposta di Vito Crimi di tagliare lo stipendio dei parlamentari e dei consiglieri regionali». Intanto il Palazzo si adegua con le misure anticontagio. Limitazioni stabilite nella conferenza dei capigruppo del 24 marzo scorso. La Camera dei Deputati riapre alle ore 10 per l'esame del decreto legge sul cuneo fiscale.
Regole anti-contagio che valgono anche per le riunioni delle commissioni parlamentari, convocate solo per atti urgenti e indifferibili. E tra gli atti «urgenti», che la commissione Cultura dovrà esaminare oggi alle 12, spunta un testo sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026. La commissione si riunirà a ranghi ridotti nella sala del Mappamondo. L'Aula di Montecitorio inizierà, invece, alle 10 l'esame del decreto sul cuneo fiscale. L'accesso sarà limitato a un massimo di 5 deputati per gruppo, in aggiunta a coloro che risultano iscritti a parlare nella discussione generale. Sarà garantita, inoltre, la presenza del relatore del provvedimento e di un rappresentante del governo. Stop agli emendamenti per velocizzare i lavori: dopo la discussione generale e lo svolgimento di eventuali repliche, non è previsto l'esame degli emendamenti, perché tutti i gruppi hanno rinunciato, ma si passerà direttamente agli ordini del giorno; per tale fase si è convenuto di non procedere a votazioni. Durante questa fase potranno essere presenti in Aula i deputati che risultano firmatari di ordini del giorno. Non essendo previste votazioni sugli ordini del giorno, non si potranno svolgere interventi per dichiarazione di voto. Alle 13.30 cominceranno le dichiarazioni di voto sul decreto: ogni gruppo potrà essere presente in assemblea con un numero massimo di 5 deputati a cui potranno naturalmente aggiungersi coloro che risultano iscritti a parlare. La votazione finale inizierà alle ore 14.45 per appello nominale. In base all'accordo, raggiunto in conferenza dei capigruppo, per ciascun gruppo dovrebbe essere presente un numero di deputati pari a circa il 55% della consistenza numerica del gruppo stesso, in modo da rispettare la proporzionalità nel rapporto tra i presenti tra deputati di maggioranza e di opposizione, nel contempo assicurando il requisito del numero legale ai fini della validità della votazione. I deputati che non parteciperanno alla votazione saranno considerati assenti giustificati.
Per evitare assembramenti in Transatlantico sono state stabilite fasce orarie per l'accesso in Aula sulla base dell'ordine alfabetico (partire dalla lettera A) dei cognomi dei deputati che di volta
in volta dovranno trovarsi all'esterno dell'Aula in corrispondenza dell'ingresso posto sul lato sinistro della Presidenza ove si disporranno lungo una o più file, formate secondo l'ordine alfabetico dei relativi cognomi.
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