Navi e poltrone, gli azzurri: «Chiarezza sulla Marina»

Vito e Gasparri hanno chiesto una riunione congiunta delle commissioni Difesa: «Troppe ombre»

Pier Francesco Borgia

Roma L'inchiesta di Potenza sui pericolosi intrecci tra finanza e politica sembra mettere in evidenza anche l'ambiguità del ruolo della Marina Militare, con il capo di Stato Maggiore Giuseppe De Giorgi, considerato dagli inquirenti come parte di quel «comitato d'affari» che per raggiungere le proprie mire avrebbe più volte tentato, e in alcuni casi ci sarebbe anche riuscito, di condizionare importanti ministri dell'esecutivo guidato da Matteo Renzi. E su questa zona d'ombra ora si vuole fare chiarezza.

A chiedere a gran voce una riunione congiunta delle Commissioni difesa di Camera e Senato sono due parlamentari di Forza Italia: Elio Vito, che della Commissione di Montecitorio è il presidente, e il vicepresidente di Palazzo Madama, Maurizio Gasparri. «Difensori da sempre e per sempre delle Forze armate, è con rammarico che ci vediamo costretti - spiega un comunicato congiunto diffuso dai due parlamentari - a chiedere pubblicamente una riunione urgente delle Commissioni Difesa del Senato e della Camera, per discutere, ovviamente anche con il governo, di questa vicenda di Navi e poltrone. Ci sono troppe questioni delicate che il Parlamento non può ignorare, anche in vista di avvicendamenti ai vertici della Marina che competono al potere esecutivo ma che devono essere illustrati con chiarezza a chi deve autorizzare e controllare investimenti e procedure di ammodernamento». Il riferimento è al libro bianco per il riassetto della Difesa, confezionato dallo staff della Pinotti nell'aprile scorso e che vedrebbe ridimensionato il ruolo della Marina Militare. Ipotesi contro la quale, appunto, lavorava De Giorgi con azione di lobbying ora al vaglio degli inquirenti.

«Abbiamo bisogno di mezzi più avanzati e di nuove navi - spiegano Vito e Gasparri - ma non facendo nel contempo carne da macello del personale militare con le ristrutturazioni e riduzioni di personale. Le navi servono per la nostra difesa, non per portare clandestini in Italia, come si è fatto e si fa con Mare Nostrum, Frontex, Eu Nav for Med, missione anti mercanti di persone trasformate in modo truffaldino in ulteriori taxi al servizio dei pirati». I due sottolineano l'urgenza del confronto sul tema e sugli ultimi trasferimenti di alti ufficiali da Augusta a La Spezia.

«Da chi? Perché? - si chiedono Vito e Gasparri - Come volevano i faccendieri su cui si indaga? De Giorgi ha mantenuto la dovuta distanza dal potere politico o teneva troppi contatti nella navigazione renziana? Chiarezza subito in termini politici».

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