Roma Prima i noleggiatori con conducente, poi i tassisti, adesso gli autobus turistici. Tutti a protestare, ognuno con le sue pretese più o meno legittime, aggiungendo caos al già caotico periodo natalizio. Da tre giorni il settore dei trasporti della capitale è in subbuglio e ieri è stato il terzo giorno consecutivo di passione per i romani. Questa volta sono stati gli operatori dei bus turistici a paralizzare parte della città per dire no al nuovo regolamento del Comune che dal primo gennaio impedirà loro di accedere al centro, così come è stato deciso dal Consiglio di Stato dando ragione alla sindaca Virginia Raggi. Un'agitazione annunciata, ma comunque potenzialmente esplosiva per la capitale già martoriata negli ultimi giorni dalle altre proteste e con la metropolitana che funziona a singhiozzo.
Diverse decine di autisti hanno parcheggiato i loro mezzi davanti al Campidoglio e a piazza Venezia, paralizzando il traffico e creando enormi disagi nell'area con ripercussioni in gran parte della città. «Vendesi bus e autista, per info rivolgersi alla sindaca Raggi. Causa piano bus 2019», era uno dei cartelli esposti sui vetri di numerosi pullman. Durante la protesta qualcuno ha anche dato alle fiamme la bandiera del M5s. Ma la sindaca, forte delle stime di Roma Servizi per la Mobilità secondo le quali con le normative attuali sono circa un migliaio ogni giorno i bus che circolano per le vie del centro storico, ha scelto la linea dura: «È finito il tempo in cui i bus turistici potevano scorrazzare per la città. È inaccettabile che Roma sia tenuta sotto scacco. Il centro va liberato». La manifestazione si è sciolta a tarda mattinata e la viabilità è tornata lentamente alla normalità, ma l'intenzione degli organizzatori era quella di replicare oggi davanti piazza Montecitorio. L'obiettivo delle associazioni di categoria è quello di ottenere la sospensione del piano e comunque l'avvio di un tavolo.
Sul fronte dei taxi, invece, la protesta di mercoledì è legata a quella del giorno prima degli Ncc contro il decreto che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio ponendo al settore rigidi paletti, costringendoli a rientrare in autorimessa dopo ogni servizio. Gli autisti delle auto bianche, temendo che il governo volesse fare marcia indietro sull'emendamento presentato dal viceministro Edoardo Rixi che vuole imporre una stretta ai noleggiatori, loro eterni rivali, hanno organizzato un ammutinamento alla stazione Termini e all'aeroporto di Fiumicino, creando il caos.
I tassisti, preoccupati tra l'altro per l'incontro avvenuto martedì tra alcuni sindacalisti degli Ncc e il vicepremier Matteo Salvini che si è impegnato a fare da tramite con il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, ieri sono tornano in piazza per protestare contro il governo giallo verde.
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