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'Ndrangheta, arrestato presidente del Consiglio regionale della Calabria

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, è stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa e scambio politico-mafioso. Agli arresti altre 18 persone

'Ndrangheta, arrestato presidente del Consiglio regionale della Calabria

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, 68 anni, militante in Forza Italia, è stato arrestato e posto in regime domiciliare con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso.

L'accusa

Stando a quanto si apprende dalle agenzie, l'indagine che ha condotto all'arresto di Tallini riguardarebbe presunti rapporti che questi avrebbe intrattenuto con la cosca Grande Aracri della 'ndragheta. Nello specifico, il presidente del Consiglio regionale della Calabria avrebbe costituito in collaborazione con la cricca criminosa una società, la Farmaeco con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all'ingrosso di medicinali attraverso una rete di farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, 2 in Puglia e 1 in Emilia Romagna). Secondo l'accusa, Tallini avrebbe fornito supporto alla cosca nella fase di avvio del progetto in cambio di favori durante le elezioni regionali del 2014. Il suo apporto sarebbe stato decisivo per la buona riuscita dell'iniziativa.

L'indagine

L'indagine è stata coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Capomolla e dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio. Le investigazioni hanno riguardato l’attività della cosca Grande Aracri di Cutro, nell’area di origine e nel territorio catanzarese. Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno permesso di definire i nuovi assetti organizzativi della cricca dopo le operazioni che ne hanno coinvolto l'esponente di maggior spicco Nicolino Grande Aracri. È stata documentata la realizzazione da parte degli indagati, attraverso la preliminare intestazione fittizia di beni e utilità, di progetti imprenditoriali per il reimpiego dei proventi illeciti della cosca. Nello specifico, la costituzione di una società finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali. Infine, è emerso il ruolo di professionisti e imprenditori nella realizzazione del programma della cosca con riguardo al perseguimento dei vantaggi economici nei diversi settori imprenditoriali di interesse. Le indagini hanno consentito di ricostruire anche specifici episodi intimidatori, connessi sia alla realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale sia con finalità estorsive, oltre che la disponibilità di numerose armi.

L'arresto e gli altri indagati

Nella giornata di giovedì 19 novembre, i carabinieri del comando provinciale di Catanzaro e del comando provinciale di Crotone, hanno dato seguito a un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di Domenico Tallini.

Le manette sarebbero scattate altresì per altre 18 persone, ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

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