Ha difeso i vaccini dalle bufale sull'autismo e dalle false informazioni circolate nelle chat delle «bio-mamme». Categorico, scientifico. Ha scritto un libro dal titolo che la dice lunga sulla posizione dei medici: «Il vaccino non è un'opinione». Ora Roberto Burioni, professore ordinario di Virologia all'università Vita e Salute del San Raffaele di Milano, non si tira indietro nemmeno dall'ultimo capitolo della guerra sui vaccini e si dichiara totalmente a favore dell'obbligo per tutti i bambini. Non certo per ragioni politiche ma per i rischi sociali che altrimenti si potrebbero correre.
Burioni, secondo lei un bambino non vaccinato mette a rischio anche i compagni di classe vaccinati?
«Certo. Un bambino non vaccinato è un pericolo. Punto. E i suoi genitori devono rendersene conto».
Ma quindi nemmeno i bambini vaccinati sono del tutto protetti?
«No. Purtroppo nessun vaccino è uno scudo efficace al 100%. Lo è solo nel momento in cui tutti sono vaccinati. La copertura sociale contro una malattia c'è solo se più del 95% della popolazione è vaccinata».
Però ci sono bambini con alcune patologie che non possono assumere il vaccino.
«Anche per loro le scuole vanno rese più sicure. Magari sono bambini che stanno guarendo da una leucemia, che hanno subito un trapianto o sono immunodepressi. Se tutti gli altri compagni sono vaccinati, anche loro sono più protetti. Altrimenti possono morire per un morbillo. Invece hanno il diritto di frequentare le scuole e studiare senza rischiare la vita».
Cosa dice a chi invoca la libertà di scelta?
«Essere liberi di scegliere non vuol dire essere liberi di mettere in pericolo gli altri. La decisione di vaccinare il proprio bambino non è solo individuale, ma è un dovere sociale. Se non metto il casco in moto metto in pericolo solo me stesso, ma se non mi vaccino creo un problema anche agli altri».
E cosa pensa dei medici che non vogliono vaccinare?
«Non ci possono essere medici che si rifiutano. È come se ci fossero contabili convinti che 2 più 2 faccia 5. La validità dei vaccini non è opinabile, è scienza».
Però è dura contrastare le false informazioni degli anti vaccinisti.
«I genitori devono capire che i vaccini sono la cosa più fantastica che la scienza ha prodotto. Ci hanno risparmiato tanti lutti e sofferenze, ma ce ne dimentichiamo».
Forse i suoi colleghi più anziani si ricordano cosa significa non poter somministrare un vaccino.
«Le dico solo questo: mio padre era un pediatra. Nel 1959 vide morire di difterite un bambino di 8 anni. Ha sempre raccontato di non aver mai assistito a nulla di così terribile. Agli antivaccinisti ricordo che grazie ai vaccini abbiamo sconfitto il vaiolo».
Eppure...
«Eppure i vaccini sono rimasti vittima del loro stesso successo. Cito Goya: il sonno della ragione genera mostri».
Qualcuno dice che l'obbligo è controproducente.
«In California dal 2015, anche grazie alla battaglia del padre di un bambino guarito dalla leucemia, la vaccinazione è obbligatoria per essere ammessi a scuola e le coperture vaccinali sono salite alle stelle. Io penso che sia il caso di provarci anche in Italia».
Quali sono le malattie che rischiano di
tornare?«A parte i pericoli della meningite, in Romania ci sono stati 17 morti per morbillo. Tre erano troppo piccini per essere vaccinati. La difterite e la rosolia esistono ancora e rischiamo il ritorno della poliomelite».
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