
Al Salvini trumpiano di lunedì, ieri si è contrapposto un Tria in versione City di Londra: toni rassicuranti con i mercati a proposito delle intenzioni del governo, fermezza sui vari fronti aperti in Italia. In particolare sui minibot. «Su questo argomento voglio essere chiaro, non credo che verranno introdotti», ha scandito parlando all'Euromoney conference di Londra, definendoli uno strumento «pericoloso e non necessario».
Immediata la replica di Matteo Salvini che ha ricordato la loro funzione principale, «un mezzo per un fine, far pagare i debiti dello Stato».
Il principale sponsor delle mini obbligazioni senza scadenza, Claudio Borghi, è andato oltre annunciando che arriveranno con la Legge di Bilancio, «entro l'anno, per poi farli entrare in vigore nel 2020», in estate.
Il tema non è tanto questo. La tensione tra Tria e la maggioranza è una realtà, ma non è alimentata dalle divergenze sui minibot. Riguarda semmai i conti da saldare con l'Europa, la lettera del premier Conte e le nuove stime che il ministro dell'Economia dovrà presentare a Bruxelles in pochi giorni per evitare la procedura di infrazione per debito eccessivo.
Tema al centro del vertice di governo che si terrà questa mattina con lo stesso ministro dell'Economia di ritorno dal Londra, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i vicepremier Luigi Di Maio e Salvini.
Poi c'è un passaggio parlamentare importante, quello che sancirà una correzione del deficit realizzata in gran parte con i risparmi di Quota 100 e Reddito di cittadinanza.
Proprio ieri il presidente dell'Inps Paquale Tridico ha stimato che a fine anno i risparmi in arrivo dal Reddito di cittadinanza e da Quota 100 potrebbero raggiungere circa 3 miliardi di euro. Più del previsto. I due vicepremier e azionisti di maggioranza del governo, Luigi Di Maio e Salvini, non vorrebbero per ridurre il deficit di quest'anno, ma saranno in qualche modo costretti a ratificare la scelta quando Tria porterà in Parlamento l'assestamento di bilancio.
A fine giugno, come prevede la legge, il ministro presenterà le nuove stime sul deficit e Pil: «Al 2,2, più probabilmente al 2,1 per cento del Pil», ha confermato ieri. In quella cifra ci saranno anche i risparmi provenienti dalle due misure e i due vicepremier, leader della Lega e del M5s, dovranno scegliere se sacrificare quello che ancora oggi considerano un tesoretto a disposizione.
Al vertice di oggi i toni del ministro dell'Economia potrebbero essere un po' più concilianti rispetto a quelli di ieri a Londra. Ma cambierà solo la forma, non la sostanza. Il punto di incontro più probabile sarà la disponibilità di Salvini e Di Maio a salvare il deficit 2019, in cambio di un impegno di Tria sulle tasse del 2020.
«Chi vuole fare il ministro in questa squadra sa che il taglio delle tasse è la priorità», ha spiegato ieri Salvini. Messaggio rivolto a Tria, che il ministro oggi raccoglierà. Per cambiare idea avrà tempo alla nuova legge di Bilancio, quindi fino a Ottobre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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