Premonitrice fu la foto con Flavio Briatore. L'ex premier Silvio Berlusconi, negativo al tampone fino alla scorsa settimana, ieri è risultato positivo al test. Non presenta sintomi e non è stato ricoverato. Tuttavia è in isolamento ad Arcore, seguito dal suo medico di fiducia Alberto Zangrillo. Lo stesso che, assieme al professore di Virologia dell'università Vita-Salute del San Raffaele Massimo Clementi, ha promosso la cosiddetta corrente «negazionista», sostenendo che il virus è clinicamente morto.
Professor Clementi, con il contagio di Berlusconi la vostra posizione sembra un po' più attaccabile. Cosa cambia ora sul fronte anti allarmistico?
«Non cambia proprio nulla. Questa notizia non sposta affatto la nostra posizione, basata su evidenze cliniche».
Lo dice perché Berlusconi è asintomatico?
«Innanzitutto credo che nessun paziente sarebbe felice di sapere che il direttore del laboratorio dove ha effettuato gli esami si metta a parlare del suo stato di salute. Detto questo, il fatto che anche lui sia stato contagiato non significa che stiamo sbagliando».
So che il termine «negazionisti» è esagerato, ma di fatto sostenete una posizione che collima sempre meno con i numeri dei contagi, siano di personaggi in vista o meno.
«La nostra posizione si basa sull'analisi dell'andamento della malattia, che è obbiettivamente cambiata. Non è più violenta come prima e questo è sotto gli occhi di tutti. Anche se i contagi aumentano, i casi gravi non ci sono».
Però sono saliti i ricoveri in terapia intensiva.
«C'è qualche ricovero in più ma bisogna considerare che è stato messo in terapia intensiva anche qualche paziente che non ne ha reale bisogno. Inoltre sono stati contati tra i pazienti morti per Covid anche quelli deceduti per altro e con tampone negativo».
Anche se è asintomatica, una persona di 80 anni può stare in quarantena a casa sua?
«Sarebbe la cosa migliore, come nel caso di Berlusconi. Serve un monitoraggio per prevenire eventuali complicanze, questo sì, ma è bene che gli asintomatici di qualunque età stiano a casa, non in ospedale».
Però gli anziani positivi al Covid in Rsa la scorsa settimana sono stati trasferiti in ospedale.
«Ed è stato un errore. Però anche quei contagi ci dicono qualcosa: ci insegnano che gli anziani si infettano con meno violenza rispetto a marzo».
Secondo lei è in corso un'ondata post vacanze?
«La chiamerei ondina, non ondata. Certo, questa estate poteva essere gestita meglio dal Cts. Poteva dire che andare in Croazia e a Ibiza poteva essere pericoloso. Il colpo di coda di questi contagi durerà ancora qualche giorno».
E poi? Come arriveremo all'autunno?
«L'ideale sarebbe tornare ai
numeri di inizio luglio, quando i contagi si aggiravano sui 200-300. Contando che ora sono meno gravi, la situazione sarebbe assolutamente gestibile e ci permetterebbe di affrontare bene una possibile ripresa autunnale».
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