Stefano Boeri, architetto, come giudica la proposta del sindaco di riaprire la Cerchia dei Navigli?
«Se l'ipotesi è quella di riaprire il Naviglio della Martesana per arrivare fino a San Marco, la cosa ha molto senso. Prolungare il tratto d'acqua nel quadrante Nord Est della città fino all'Adda porterebbe senz'altro qualità. Non solo, la sezione stradale di via Melchiorre Gioia è oggi eccessiva, è una specie di autostrada che parte dal centro per poi finire a imbuto, senza portare a nulla. Ecco quindi che in quel tratto la riapertura del Naviglio Martesana avrebbe un valore importante».
È una questione di marketing territoriale, o l'acqua ha un valore simbolico?
«Riaprire la via d'acqua che collega il quadrante nord est con l'Adda avrebbe un valore simbolico e storico, permetterebbe, infatti, di confermare la storia della città e le sue origini sui corsi fluviali del Ticino e dell'Adda. Sul resto sono scettico, non credo sia auspicabile la riapertura completa della Cerchia. L'acqua è un elemento mobile che rispecchia il paesaggio, favorisce la biodiversità e riduce la temperatura media in città».
La riapertura della Darsena ha avuto successo?
«È una cosa che andava assolutamente fatta, e quando ero in Giunta ho dato una mano per sbloccare la situazione. La città mi pare che stia rispondendo benissimo, a dimostrazione della bellezza di avere l'acqua in città. Che deve essere vissuta come risorsa e non solo come occasione commerciale».
Perché non è possibile riaprire tutta la Cerchia? È una questione di mobilità o tecnica?
«Io credo che nella Cerchia dei Navigli vada piuttosto sviluppato un sistema ciclabile protetto e più ampio, con alberi a contorno.
Dal punto di vista del traffico, per capire cosa succederebbe se aprissimo i Navigli basta pensare a via de Amicis prima dell'apertura dei cantieri M4 e adesso. Dal punto di vista tecnico non conosco la situazione a livello approfondito, ma temo che gli svantaggi della riapertura siano superiori ai vantaggi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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