Il leader indipendentista catalano Oriol Junqueras rimarrà in carcere in attesa di processo. I tre giudici della Camera dei ricorsi del Tribunale Supremo hanno respinto all'unanimità la sua richiesta di scarcerazione per poter esercitare i suoi diritti di deputato, dopo le elezioni del 21 dicembre. Tramonta così la possibilità che Junqueras possa diventare il prossimo presidente della Generalitat catalana, al posto di Carles Puigdemont, fuggito in Belgio per evitare l'arresto. Leader della Sinistra repubblicana catalana (Erc), secondo partito della scena indipendentista catalana, l'ex vice presidente della Generalitat è stato arrestato il 2 novembre con l'accusa di ribellione, sedizione e abuso di potere per il suo ruolo nel processo secessionista. Secondo i giudici che hanno respinto la sua istanza c'è il rischio che Junqueras possa ripetere gli stessi reati. Comparso giovedì in aula, Junqueras si era presentato come un uomo «di pace e di dialogo», alieno da ogni violenza anche grazie alla sua forte fede religiosa. Ma i giudici non gli hanno creduto.
«Non esiste alcun dato rilevante che indichi in maniera seria la rinuncia del ricorrente alla pretesa di ottenere l'indipendenza della Catalogna tramite una dichiarazione unilaterale accompagnata da mobilitazioni popolari per obbligare lo stato ad accettarla, con i conseguenti rischi, che già si sono concretizzati nel recente passato, che vi siano nuovi tumulti o episodi di violenza».
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