Ancora altissima tensione tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Le scintille, ancora una volta, sono sul terreno del dl Sicurezza Bis. Di fatto con lo stop agli emendamenti su vigili del fuoco e polizia (quello sugli agenti è stato poi riammesso da Fico) si è aperta una profonda ferita nella maggioranza che difficilmente può essere ricucita in poco tempo. Salvini ha puntato il dito in modo chiaro e netto sui Cinque Stelle che hanno la presidneza della commissione che analizza gli emedamenti e anche lo scranno più alto di Montecitorio con Fico. "Non faccio mezzo passo indietro. Se qualcuno andrà avanti in questo atteggiamento stupido - ha aggiunto il vice premier - la Lega non farà passo indietro. Vado dagli amici alleati e dico o passa questo emendamento oppure non si va avanti. È un principio, se qualcuno pensa di fare uno sgarbo a Salvini danneggiando poliziotti e vigili del fuoco ha trovato il ministro sbagliato. Io porto pazienza su flat tax, sull’autonomia, sui problemi delle imprese ma su questo m’incazzo. O c’è il pacchetto completo oppure è un grosso problema per il governo". Poi, il vicepremier ha rilanciato il prvvedimento che prevede il carcere anche per le "criminali incinte". "La pacchia deve finire, ripresenteremo l'emendamento al dl Sicurezza Bis", ha tuonato.
Sul fronte dell'iter parlamentare, come detto, c'è stata una mezza retromarcia da parte di Fico. Il presidente della Camera ha riammesso tutti gli emendamenti che riguardano la Polizia di stato e il ministero dell'Interno. Confermata invece inammissibilità norme su vigili del fuoco e polizia locale, che possono essere inserite nel ddl sulla polizia locale approvato ieri dal Cdm. Ma sul dl Sicurezza cominciano a setirsi i rumori di una possibile crisi di governo. Lo scricchiolio della stabilità di governo si fa sentire nelle parole di Di Maio: "Non si cerchino pretesti per far cadere il governo, sono pronto a incontrare le forze di polizia e le rappresentanze sindacali per spiegare loro la verità sugli emendamenti al dl sicurezza bis. Conta la verità, non la propaganda. Invierò un invito formale in queste ore". Insomma lo scontro tra i due vicepremier va avanti e non si ferma. La tensione si fa sentire anche sull'Autonomia. Il testo è rimasto bloccato nelle secche dei 5 Stelle che cercano di sabotare la riforma del Carroccio.
Tutti segnali di una possibile crisi di governo dietro l'angolo. La sensazione è che la tentazione di staccare la spina è ben presente in tutti e due i vicepremier. E la bagarre sul dl Sicurezza Bis è il sintomo di un malessere che sta travolgendo l'intera maggioranza gialloverde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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