"Noi dei mostri? Come dirlo al 25% degli italiani": schiaffo della Meloni agli odiatori

Dalla Versiliana, Giorgia Meloni spiega che in una settimana il centrodestra terminerà il suo programma di governo: "Lavoriamo in modo spedito"

"Noi dei mostri? Come dirlo al 25% degli italiani": schiaffo della Meloni agli odiatori

Ospite del Caffè de La Versiliana a Marina di Pietrasanta, Giorgia Meloni, con la schiettezza che ha contraddistinto fino a questo momento il suo percorso politico, ha affrontato tutti i temi caldi della scena politica italiana. A differenza di quanto accade a sinistra, come dimostrano le cronache degli ultimi giorni, nel centrodestra "stiamo lavorando, in maniera spedita, sul programma. Non c'è nessun problema. Penso che questa settimana finirà anche questo lavoro. Non stiamo insieme per necessità". Il confronto è aperto per un programma comune ma la leader di Fratelli d'Italia mette in guardia i suoi alleati: "Non cominciamo a dire cose avveniristiche, bisogna confortarsi con la realtà. Preferisco dire una cosa di meno che posso fare piuttosto che dire una cosa in più che non posso fare. Bisogna essere seri".

Tra i punti di discussione c'è il nodo della concorrenza: "Penso che le tasse vadano diminuite, non sono a favore della patrimoniale. La concorrenza la facciamo fare ai balneari e ai tassisti, ai Benetton no. Se mi chiedete una priorità è abbassare le tasse sul lavoro. Noi abbiamo fatto proposta del più assumi meno paghi". Ma Giorgia Meloni ha nuovamente criticato l'abitudine della sinistra ai bonus: "Gli eroi del Risorgimento avevano 19 anni, il messaggio deve essere diverso, i giovani vogliono sentirsi dire che potranno avere un lavoro, comprarsi una casa, piuttosto che avere un bonus. Basta con questa visione paternalistica, dobbiamo dare ai giovani una vita dignitosa, sono soggetti attivi che vanno coinvolti"

Davanti ai continui tentativi si delegittimazione della sinistra, Giorgia Meloni ha deciso di sfidare i suoi avversari politici: "Scendete sul terreno del confronto e dimostrate che le vostre idee sono migliori delle nostre. Ci dipingono come mostri, ma siamo un partito stimato al 25% dei sondaggi, poi vedremo alle urne, ma dire che siamo dei mostri allora vuol dire dirlo al 25% degli italiani e questo non è accettabile". L'alleanza di sinistra nasce solo per accumulare voti e, questo, non viene nemmeno nascosto dagli esponenti del centrosinistra ma, come fa notare Giorgia Meloni, "le coalizioni che stanno insieme più per necessità che per convinzione a me spaventano, perché non c'è visione, ma compromesso e il compromesso si fa al ribasso. Sempre".

Analizzando quanto accade dall'altra parte, Giorgia Meloni spiega che "da una parte penso che l'accordo tra il Pd e Calenda sia una buona notizia, nel senso che sono convinta che questa elezione possa riportare l'Italia ad un sistema bipolare in cui credo. Dall'altra la coalizione che potrebbe affrontarci, perché non mi sembra ancora definita, mi sembra molto eterogenea". E mentre il centrodestra è in dirittura d'arrivo col suo programma, a sinistra "Calenda voleva il nucleare, mentre i Cinque stelle non vogliono nemmeno le trivellazioni, il reddito di cittadinanza Calenda lo ha sempre contestato e nella coalizione c'è Di Maio. Credo che sarà molto difficile entrare nei contenuti per questa compagine".

Giorgia Meloni ha anche ribadito la sua ferma convinzione alla protezione della sovranità del Paese: "Noi non siamo disposti a svendere pezzi di Italia per farci dire

bravi da altre nazioni, vogliamo difendere i nostri interessi che non vuol dire uscire dall'Europa". E poi ha aggiunto: "Gli altri mantengono salda al loro identità, noi ci abbattiamo le statue da soli".

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