Nomine, Raggi chiede il giudizio immediato: "Certa di mia innocenza"

Il sindaco di Roma a pochi giorni dall'udienza preliminare: "Desidero che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti"

Nomine, Raggi chiede il giudizio immediato: "Certa di mia innocenza"

"Volevo informarvi che ho chiesto al Tribunale di Roma il giudizio immediato nel procedimento aperto nei miei confronti dalla procura capitolina. Desidero che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti". Lo scrive la sindaca di Roma Virginia Raggi sul suo profilo Facebook. "Sono certa della mia innocenza e non voglio sottrarmi ad alcun giudizio - aggiunge - ho piena fiducia nella giustizia e credo fermamente che la trasparenza sia uno dei valori più importanti della nostra amministrazione".

Insomma, la grillina, che rischia il processo per una ipotesi di falso documentale, gioca d'anticipo rispetto alla bufera giudiziaria che potrebbe travolgerla. Così facendo la Raggi eviterebbe l'udienza preliminare prevista per il 9 gennaio.

Per la Procura di Roma, la sindaca non avrebbe detto il vero alla responsabile dell'Anticorruzione del Campidoglio Maria Rosaria Turchi che chiedeva informazioni in merito alla nomina di Renato Marra (fratello di Raffaele, fino all'arresto capo del Personale) da dirigente della Polizia Municipale a capo del Dipartimento turismo con un incremento dello stipendio di 20mila euro annui. Secondo quanto accertato dalla Procura, Virginia Raggi avrebbe comunicato per iscritto all'Anticorruzione che il ruolo di Raffaele Marra, nella nomina del fratello, era stato 'di mera pedissequa esecuzione' delle sue determinazioni.

Una versione smentita dal contenuto di alcune chat, acquisite agli atti, nelle quali la stessa Raggi si rammaricava con l'allora funzionario di sua stretta fiducia di non averle detto la verità sui compensi di Renato. In questa vicenda, poi lo stesso Raffaele Marra risponde di abuso d'ufficio per aver favorito e gestito la pratica del fratello (determinando così un conflitto di interessi).

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