Guerra in Ucraina

"No ad altri invii di armi". Spunta la bozza di risoluzione del M5s

L'invio di armi all'Ucraina spacca la maggioranza. Nella bozza del M5s l'impegno a non procedere ulteriormente. Di Maio avverte: "Così si mette a rischio la sicurezza dell'Italia"

"No ad altri invii di armi". Spunta la bozza di risoluzione del M5s

Il Movimento 5 stelle sta preparando la bozza di risoluzione in vista delle comunicazioni del premier Draghi in Aula del prossimo 21 giugno. L'orientamento del partito di Giuseppe Conte sembra non prevedere modifiche rispetto a quanto annunciato: il M5s si oppone all'invio di armi. Una presa di posizione che va nella direzione opposta rispetto a quella del governo, del quale il partito è parte nell'ampia maggioranza di Mario Draghi. "Quella bozza ci disallinea dall'alleanza della Nato e dell'Ue""Quella bozza ci disallinea dall'alleanza della Nato e dell'Ue", ha subito messo in guardia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "La Nato è un'alleanza difensiva, se ci disallineamo dalla Nato mettiamo a repentaglio la sicurezza dell'Italia".

La bozza sulle armi

"L'Italia, in base a quanto disposto dall'art. 2-bis del decreto legge 25 febbraio 2022 n. 14 convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022 n. 28 recante 'Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina', ha già emanato 3 decreti ministeriali (Decreto 2 marzo 2022, Decreto 22 aprile 2022 e Decreto 10 maggio 2022) che hanno previsto l'invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari; il supporto fornito in questi mesi dall'Unione Europea all'Ucraina da un punto di vista economico e finanziario, nell'accoglienza dei profughi e nonché nel sostegno alla capacità ucraina di difesa, dovrà essere accompagnato da un rafforzamento dell'azione diplomatica vista l'urgenza che il perdurare del conflitto impone", si legge nella bozza.

I partiti che sostengono il governo Draghi lavorano alla risoluzione da votare martedì dopo le comunicazioni del premier sul Consiglio Ue. La maggioranza ha concordato per ora su 5 dei 6 contenuti da inserire nel testo rimandando l'ultimo a una riunione prevista per lunedì. Il punto sul quale non esiste accordo è proprio quello dell'invio di armi all'Ucraina. E questo punto, per il Movimento 5 stelle, pare irremovibile. Si impegna il governo a "non procedere, stante l'attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica", si legge ancora nella bozza di risoluzione del M5s.

Il passo indietro

La bozza di risoluzione trapelata nelle ultime ore non convince tutti i pentastellati. Tanto che, non appena ha iniziato a circolare in ambienti giornalistici e a uscire sui siti di informazione, sono subito piovute smentite dai big del Movimento 5 Stelle. "Stiamo lavorando a una risoluzione di maggioranza, sono in corso riunioni tra capigruppo, presidenti delle commissioni Politiche Ue di Camera e Senato con il sottosegretario Amendola sulla risoluzione di maggioranza. Il punto Ucraina sarà inserito lunedì", ha dichiarato all'Adnkronos la capogruppo M5S al Senato, Mariolina Castellone. "Forse è uno dei tanti documenti circolati nei giorni scorsi che potevano essere punti di partenza, ma non è quella la risoluzione a cui stiamo lavorando", ha rimarcato l'esponente del Movimento 5 stelle. Per il deputato 5s Gianluca Vacca, la bozza "è la dimostrazione dell'ambiguità della linea politica del M5s in questi ultimi mesi sulla politica estera. Ed è proprio il problema sollevato, giustamente, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Conte rinneghi quella bozza e confermi che il M5s lavorerà con la maggioranza senza strappi, ribadendo il pieno sostegno al governo".

Quando, poi, l'effetto della nota si è fatto deflagrante il Movimento 5 Stelle ha deciso di pubblicare una nota per prendere le distanze dal contenuto della bozza. "A differenza di quanto riportato da alcune ricostruzioni giornalistiche, il Movimento 5 Stelle sta lavorando compattamente, e con il coinvolgimento dei capogruppo di Camera e Senato oltre che delle commissioni competenti, sulla risoluzione di maggioranza che verrà votata prima del Consiglio Europeo", si legge nel documento firmato dai parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Politiche Ue ed Esteri, assieme ai coordinatori dei comitati area Difesa ed Esteri del Movimento.

Le divisioni nel M5S

Davanti alle precisazioni, qualche domanda sorge legittima: chi ha preparato questo documento? Il suo contenuto sembra essere il punto di caduta esatto delle dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Conte nelle ultime settimane e, quindi, l'idea che possa essere la trascrizione netta delle posizioni del M5s è concreta. Tuttavia, come fa notare la Repubblica, non si esclude che possa essere quasi una "polpetta avvelenata", "creata apposta per alzare la tensione all'interno del governo".

Le prossime ore saranno cruciali: i pentastellati dovranno trovare l'accordo finale da portare al sottosegretario Amendola, in quota Pd. E la posizione dei dem è stata altrettanto chiara: non si escludono ulteriori invii di armi in Ucraina. Davanti a queste posizioni il rischio che i senatori del Movimento 5 stelle possano sconfessare in Aula la linea del governo è molto alto.

La replica a Di Maio

A stretto giro è arrivata la replica alle esternazioni del ministro Di Maio da parte del viceministro allo sviluppo economico e vicepresidente del M5S Alessandra Todde, che rivela ancora una volta le profonde spaccature all'interno del Movimento: "Chiunque dica che noi facciamo una politica anti-atlantica non all'interno del contesto europeo o non all'interno della Nato non lo dice in buona fede". Che il clima all'interno del M5s sia teso non è una novità e le parole di Todde sono l'ennesimo atto d'accusa nei confonti di Luigi Di Maio, che riprendono quanto già detto da Giuseppe Conte: "Credo che Di Maio, parlando in una certa modalità, si stia ponendo fuori dal Movimento. Abbiamo degli organi interni in cui dibattere, come il Consiglio nazionale.

La discussione deve essere fatta lì, se viene fatta a mezzo stampa ci assume la responsabilità di quello che si fa".

Commenti