Nuova beffa ai servizi segreti «Il terrorista Salah è in Siria»

Il ricercato numero 1 per gli attentati di Parigi aveva acquistato articoli pirotecnici fra settembre e ottobre. Nella banlieue di Saint Ouen l'Aumone: 35 km dalla capitale francese. Detonatori elettrici. Secondo fonti dell'inchiesta riportate dal quotidiano Le Parisien, Salah si sarebbe informato «con insistenza» sulla loro efficacia. Poi ne avrebbe comprati una decina. A dirlo il gestore della società, che ha avvisato la polizia dopo la diffusione dell'identikit. Prende corpo anche l'indiscrezione secondo cui Salah Abdeslam sarebbe già fuggito in Siria. L'emittente Cnn cita una fonte d'intelligence francese, «vicina alle indagini»; poi un'altra dell'antiterrorismo. Già tre giorni fa, il quotidiano belga Het Laatste Nieuws sosteneva che fosse fuggito in Siria grazie ad amici e coperture. Tornano dunque centrali le ultime parole del ricercato numero 1, o le presunte tali: «Fermati e aspetta cinque minuti, fino a quando non me ne sono andato. Non mi rivedrai più». Salah le ha pronunciate attorno a mezzogiorno del 14 novembre, il giorno dopo la strage in una strada di Schaerbeek, il quartiere di Bruxelles che ospita la Gare du Nord e i locali a luci rosse. Lo ha fatto scendendo dall'auto di Ali Oulkadi, 31 anni, sposato e padre di due figli che lo aveva preso a bordo su richiesta di Hamza Attou; l'uomo con cui Salah era tornato nella capitale belga da Parigi passando il controllo di polizia a Cambrais. Ultima volta in cui è stato visto fisicamente dalla polizia: con Attou e con un altro uomo, accusato di aver armato le cinture esplosive: Mohamed Amri, che però nega questa ipotesi.I tre sono in carcere. Ali Oulkadi non ha precedenti penali. È un amico d'infanzia di Salah, racconta il suo avvocato. Dice di averlo accompagnato con un altro amico a una fermata della metropolitana nella periferia di Bruxelles, il giorno dopo la strage. «Non lo ha riconosciuto quando è salito in auto perché indossava un cappello. In macchina prosegue l'avvocato Salah gli disse che suo fratello, Ibrahim, aveva ucciso alcune persone a Parigi facendosi esplodere. Per il mio cliente è stato uno choc». La procura insiste nei blitz nella capitale belga, non sapendo indicare i canali attraverso cui sia potuto rientrare nel territorio del Califfo Abu Bakr. Emergono però elementi inquietanti. È spuntato un agente di polizia tra i 15 uomini arrestati domenica 22 dall'antiterrorismo, nel giorno in cui a Bruxelles si parlava di «minaccia imminente». Quando la città era in allerta massima. Ma al momento l'inchiesta si basa su quello che raccontano i tre «autisti». Oulkadi «sarebbe dovuto andare alla polizia, ma era spaventato e nessuno lo ha consigliato bene», insiste l'avvocato.Intanto a Bruxelles l'allerta è stabile al livello 3: una bottiglia infiammabile è stata trovata ieri nei pressi di una caserma di periferia. Sono sufficienti un corto-circuito per bloccare l'alta velocità: ieri le partenze dell'alba dei treni Tgv e Thalis per Parigi e Lille, e quelli per Londra, sono stati soppressi.

Un furto di cavi sulla linea, secondo il gestore ferroviario. Poi gli altoparlanti della stazione centrale hanno annunciato un problema di segnaletica al confine: nessun Eurostar fino alle 9. Confusione e ritardi fino a metà giornata.

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