Un libretto di famiglia per il lavoro domestico. Poi un mini contratto per le prestazioni occasionali nelle aziende. La soluzione al pasticcio voucher rischia di essere un pasticcio ancora più grande. Che scontenta tutti. Ieri, dopo la rinuncia del governo a presentare in proprio un emendamento, è stato deciso di inserire il nuovo strumento per pagare le prestazioni occasionali in un testo riformulato del relatore. Nella bozza (ieri sera non era ancora stato presentato), un libretto famiglia per colf e badanti da 10 euro l'ora. Poi, per le aziende, un contratto occasionale, con mille paletti.
Intanto un tetto unico ai compensi da 5 mila euro, ma il lavoratore non potrà ricevere più di 2.500 euro all'anno dal medesimo datore di lavoro. C'è un limite al compenso orario, 9 euro, e al numero consecutivo di ore di lavoro retribuite con il nuovo mini contratto. Al massimo quattro. Vietato il ricorso al contratto di prestazione occasionale per le imprese con oltre 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato; per le imprese del settore agricolo, salvo pensionati, disoccupati, studenti. Escluso anche il settore dell'edilizia e affini e settore miniere e le imprese esecutrici di appalti di opere e servizi. I privati dovranno limitarsi a 280 ora all'anno.
Il libretto di famiglia sarà nominativo e prefinanziato da acquistare presso la piattaforma online Inps. Riguarderà piccoli lavori domestici, inclusi giardinaggio pulizia e manutenzione, assistenza domiciliare per bambini e anziani, con malattie o disabilità, insegnamento privato supplementare. Il limite di utilizzo, sia per il datore sia per il lavoratore è di 5mila euro.
In caso di superamento dei limiti stabiliti per legge, i nuovi voucher si trasformano in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Con l'eccezione della pubblica amministrazione. Evidentemente il legislatore non si fida degli amministratori pubblici. Merito a parte, la soluzione trovata dalla maggioranza (ma alla quale hanno lavorato i consulenti di palazzo Chigi) serve a trovare una sintesi tra Pd, Mdp (il movimento di Massimo D'Alema e Pier Luigi Bersani) e governo. L'esecutivo ha cercato di smentire gli attriti tra il partito di maggioranza e Palazzo Chigi. Ma l'irritazione di Renzi era, ed è reale. Che il clima non sia buono lo dimostra anche il ritiro di un emendamento pro Federconsorsi (e quindi Coldiretti) che era stato inserito ed era stato letto come una operazione renziana.
L'emendamento voucher serve anche a superare eventuali obiezioni sulla legittimità costituzionale, superando il vecchio voucher. E così prevenire gli eventuali ricorsi che la segretaria della Cgil Susanna Camusso ha già annunciato. Dal punto di vista delle aziende risolve poco. Paradossalmente complica la vita. Assindatcolf, associazione dei datori dei collaboratori familiari, ha lamentato l'assenza di un contratto. Per le aziende il problema è opposto.
Da Rete imprese Italia, che riunisce due milioni di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori, arrivano forti riserve proprio sul contratto. La Cgil dice che il tutto è «un gran pasticcio». Su questo, a quanto pare, sono tutti d'accordo.
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