La gloria, dicono, è un veleno che va preso a piccole dosi. Arsenico, cianuro, cicuta, fino al postmoderno polonio, il veleno per uccidere ha sempre avuto un fascino letterario e cinematografico, l'arma preferita dall'intrigo silenzioso, letale, orribile come il morso di un serpente, dalle fialette tra i denti dei gerarchi nazisti alle scarpe con la punta avvelenata di Rosa Klebb in 007 dalla Russia con amore. Ucciso dalla punta di un ombrello fu Georgi Markov, scrittore dissidente bulgaro ai tempi della cortina di ferro, fuggito a Londra per lavorare con la Bbc. I sicari del regime lo aspettarono alla fermata di un autobus, il giorno del suo compleanno. L'autopsia rivelò una micro capsula contenente ricina, iniettata tramite un congegno pneumatico attraverso la punta dell'ombrello. Quasi trent'anni, sempre a Londra, fu una tazzina di the a uccidere l'ex agente dei servizi russi Alexander Litvinenko: aveva denunciato i suoi superiori come mandanti dell'assassinio dell'oligarca Boris Berezovsky. Il polonio nel the gliel'avevano messo due «amici» russi in albergo. Si salvò invece per un pelo Viktor Yuschenko candidato nel 2004 alle elezioni presidenziali ucraine. A lui servirono una minestrina con la diossina in un ristorante austriaco: non lo ammazzò ma gli sfigurò irrimediabilmente il viso. Poi vinse le elezioni. Uno dei suoi avvelenatori era l'ex numero due dei servizi ucraini, Volodymyr Satsyuk, poi diventato cittadino russo. Insieme agli avvelenamenti certi ci sono poi quelli possibili. Non tutti per esempio sono convinti che il leader dell'Olp Yasser Arafat sia stato ucciso da un ictus o Chavez da un tumore.
Così come il quotidiano turco Yeni Safak si è detto certo che a eliminare il fondatore della Turchia moderna Mustafa Kemal Ataturk sia stato il suo delfino Ismet Inonu, che prese il posto suo. Su papa Luciani si sono sprecati i complottisti, su Stalin si sono scatenati i retroscenisti. Ipotesi, illazioni, pettegolezzi. Forse solo un modo come un altro di sputare veleno...
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.