Ora la Germania vuole mandarci i commissari

Schaeuble: "Al fondo salva-Stati il controllo dei conti pubblici". Da Parigi fuoco di sbarramento

Ora la Germania vuole mandarci i commissari

La Commissione europea è troppo sensibile alle sirene dei conti pubblici flessibili, modulabili in base a dove tira il vento della politica. Per vigilare sul rispetto delle regole, dunque, servono gli squadroni del rigore. L'idea è di Wolfgang Schaeuble, il ministro tedesco delle Finanze che riesce a essere contemporaneamente in guerra con il Fondo monetario internazionale, la Bce, la Grecia e, soprattutto, con chi attenta alle sacre tavole del Trattato di Maastricht. «Forse il meccanismo di stabilità europeo potrebbe svolgere un ruolo nel processo per il rispetto delle regole nei casi in cui la Commissione non può». Insomma: il braccio armato di Angela Merkel vorrebbe fare dell'Esm, cioè il fondo-salva Stati, il cane da guardia dell'Unione, il mastino pronto ad azzannare chi solo prova a sgarrare.

Si tratta di un'attribuzione di poteri che equivale a un autentico stravolgimento del meccanismo utilizzato finora per far scendere in campo l'Esm. La cui attivazione avviene solo in caso di richiesta da parte del Paese costretto ad alzare bandiera bianca. Il fondo è l'extrema ratio, l'ultima ciambella di salvataggio che chi sta per affogare è costretto ad accettare. Ben sapendo che gli aiuti, come il caso della Grecia ha chiarito a tutti, non sono un pasto gratis ma spalancano le porte all'arrivo della Troika. Il Paese è di fatto commissariato e sottoposto a vincoli stringenti che ne determinano le scelte di bilancio e tolgono ogni spazio autonomo di manovra. In sostanza, addio sovranità nazionale. Perchè delle due, l'una: o all'Esm si conferisce un mandato pieno, con la possibilità di stabilire sia le sanzioni, sia gli aggiustamenti necessari in caso di sforamento dei parametri su disavanzo e debito, oppure la proposta non ha alcun senso. E comunque, ciò a cui mira Berlino è anche bypassare la norma in base alla quale ogni modifica dei Trattati europei deve essere approvata all'unanimità

Non essendo in discussione la sua intelligenza, è perfino superfluo notare il tempismo di Schaeuble proprio nel momento in cui la manovra italiana è finita sotto la lente di Bruxelles. L'idea ha tutta l'aria di essere una forma di pressione esercitata sulla Commissione. A maggior ragione perché il ministro tedesco tira in ballo proprio l'esecutivo comunitario per motivarne la necessità. «Abbiamo bisogno di istituzioni neutrali, ma la Commissione europea è diventata troppo politica e questo rende più difficile imporre il rispetto delle regole, per cui si tratta di trovare un modo (cioè l'utilizzo dell'Esm,ndr) affinchè le regole del patto di stabilità siano applicate, rispettate», ha spiegato.

Parole indigeste a Bruxelles, a giudicare dalla reazione stizzita del commissario agli Affari economici Pierre Moscovici, considerato da molti come il primo alleato di Matteo Renzi all'interno della Commissione: «Il patto di stabilità funziona, il deficit-Pil nella zona euro è sotto il 2%, questa Commissione è politica nel senso che prende in considerazione situazioni economiche, tiene conto dei cicli elettorali democratici, ma non è una Commissione politicizzata.

Ogni decisione è stata presa all'unanimità nel quadro delle regole che sono regole intelligenti, offrono spazi di manovra, poi siete voi ministri a decidere». Schaeuble non ha però nessuna intenzione di lasciar cadere l'argomento, che vuole anzi mettere al centro delle discussioni nelle prossime riunioni dei ministri dell'eurozona. Prepariamoci alle scintille.

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