"Ora Recovery plan senza mancette"

La linea Berlusconi: nessuna trattativa per i posti, tocca ai migliori

"Ora Recovery plan senza mancette"

Berlusconi continua a ripeterlo ai suoi, in attesa del secondo incontro con il presidente incaricato Mario Draghi: non faremo nessuna trattativa per i posti. Ora è il momento dei migliori, spiega. Uomini e donne competenti. Lo ha confermato la senatrice Licia Ronzulli nel corso di un suo intervento a SkyTg24. «Da almeno un anno la maggioranza zoppicante che sosteneva il governo Conte non era in grado di dare soluzioni adeguate alle difficoltà del momento e Berlusconi ha fatto fin da subito appello a un governo dei migliori - ricorda la parlamentare azzurra -. Nei momenti di difficoltà la politica ha il dovere di essere responsabile nei confronti degli italiani e di stringersi attorno alle istituzioni».

Quella che sta delineando l'ex presidente della Bce non è dunque una maggioranza puramente politica ma una maggioranza «necessaria al bene dell'Italia e che antepone gli interessi del Paese a quelli dei singoli partiti». Per quanto riguarda Forza Italia - aggiunge la Ronzulli - «ci siamo soffermati sui contenuti, è stato così sia nel corso del colloquio telefonico tra il professor Draghi e il presidente Berlusconi, sia durante le consultazioni tra il vicepresidente del partito Tajani, la senatrice Bernini e l'onorevole Gelmini con il presidente del Consiglio incaricato».

E sull'indirizzo da dare alla manovra economica del nuovo governo Forza Italia vede un orizzonte rischiarato, visto che - come ha avuto modo di capire la delegazione ricevuta da Draghi - i temi affrontati e le soluzioni proposte non divergono affatto. Ora però il tempo è tiranno e bisogna subito correre ai ripari, non soltanto con una campagna di vaccinazione tempestiva e capillare ma anche con soluzioni adeguate e radicali per l'economia. «Chiediamo di creare lavoro con il sostegno alle piccole e medie imprese - dice Antonio Tajani -. Un credito più agile e un sistema fiscale più equo e più semplice».

Il portavoce dei parlamentari azzurri, Giorgio Mulè, sottolinea soprattutto l'opportunità storica rappresentata da questa nuova fase politica. «Si dovrà passare da una visione economica di tipo assistenzialista - ricorda il deputato azzurro - a una di stampo liberale che guardi agli investimenti dei privati come leva moltiplicatrice (si pensi all'edilizia e alle infrastrutture) e a un nuovo modo di pensare le politiche attive del lavoro fallite con il reddito di cittadinanza. Una misura quest'ultima che non è stata in grado di creare nuova occupazione (solo 192.851 i contratti attivi al 31 ottobre) e di incentivare i datori di lavoro ad assumere i percettori del reddito (solo qualche centinaio di datori di lavoro ha beneficiato degli sgravi previsti nel biennio 2018-2020)».

Già nel prossimo incontro con Draghi (ancora in forse la partecipazione dello stesso Berlusconi) la delegazione di Forza Italia continuerà a sottolineare la necessità di rimettere completamente mano al Recovery plan. «La stessa Europa lo ha già bocciato ritenendolo insufficiente - ricorda ancora la Ronzulli -. Va sottolineato che parliamo di fondi che non vengono dati per beneficenza, ma per fare le riforme necessarie a rilanciare il Paese, è questo che si aspetta la Commissione europea. Inoltre sono risorse che dovremo restituire e per farlo bisogna creare ricchezza, sviluppo, crescita e occupazione.

Tutto questo manca nel progetto messo a punto dal governo Conte che va dunque riscritto pensando a una seria riforma della pubblica amministrazione, a partire da un poderoso taglio della burocrazia, a un piano per rilanciare il Sud Italia, a misure per favorire l'occupazione di giovani e donne»

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