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Le Sardine si intestano Mattarella: "Ha parlato come uno di noi"

Lorenzo Donnoli, uno dei leader del movimento delle Sardine, ha definito "da sardina" il discorso di fine anno del Capo dello Stato: "Ci riconosciamo nelle sue parole e ci sentiamo sentinelle del buonsenso e dei valori democratici"

Le Sardine si intestano Mattarella: "Ha parlato come uno di noi"

Il discorso di fine anno del presidente Sergio Mattarella? "Davvero bello, condivisibile in tutto. Verrebbe da dire, senza essere irriverenti, un discorso da sardina". Lorenzo Donnoli, portavoce del movimento delle Sardine che fa della lotta senza quartiere contro la Lega e Matteo Salvini il proprio core business politico, sulle colonne di Repubblica non si fa troppi problemi a intruppare il Capo dello Stato: "Ci riconosciamo nelle sue parole. Ci sentiamo sentinelle del buonsenso e dei valori democratici come Mattarella lo è nelle istituzioni". Lo spartito è sempre lo stesso: la destra che vuole la dittatura e le sardine che lo impediscono.

A parte la Lega, il discorso di fine anno in cui il Presidente della Repubblica ha chiesto che "l'Italia ritrovi fiducia" ha sfondato anche a destra. Silvio Berlusconi si è complimentato con Mattarella ("È quanto dovrebbe fare la politica, in Italia troppo spesso avvelenata dallo scontro tra fazioni e dal linguaggio dell'odio e del disfattismo"). D'accordo anche Giorgia Meloni, che ha parlato di "un discorso di alto profilo, dagli obiettivi ambiziosi". Parole da cui emerge un senso di rispetto e stima nei confronti del Capo dello Stato.

Nessuno, manco a sinistra, si è sentito autorizzato a trovare un nesso tra il discorso di Mattarella e le proprie idee politiche. Tranne le Sardine. Sfidando il senso del ridicolo, in un'intervista a Repubblica il portavoce dei "pesciolini" della sinistra, il 28enne Lorenzo Donnoli, ha parlato di discorso "davvero bello, condivisibile in tutto. Verrebbe da dire, senza essere irriverenti, un discorso da sardina. Nel senso che ci riconosciamo nelle sue parole, ci sentiamo sentinelle del buonsenso e dei valori democratici nelle piazze come Mattarella lo è nelle istituzioni". Che le Sardine si stiano montando la testa? È possibile. In attesa di darsi una struttura più stabile, Santori e soci ammettono di voler "avere più voce in capitolo. Ma è anche vero che la responsabilità ce la dobbiamo prendere da soli. Mattarella - spiega Donnoli - ha ragione quando dice che possiamo avere uno sguardo più globale".

Insomma, le Sardine si sentono al centro del discorso del Capo dello Stato. E del mondo. "Siamo la generazione Erasmus, io l'ho fatto in Spagna e durante gli studi ho vissuto a Londra e in Australia. Questa è la nostra generazione. Ho deciso di tornare in Italia per risvegliare nuove energie. Il tentativo di riprenderci il futuro va fatto, altrimenti la diamo vinta ai truffatori". Solito copione per cui le anime delle Sardine sono candide e belle, a differenza degli "sporcaccioni" della destra che vorrebbero negare loro il futuro.

Nell'intervento di Donnoli, poi, non poteva mancare il riferimento all'emergenza climatica ("Partecipo alle piazze dei Fridays for future, lotta condivisa dalle Sardine"), al "senso civico e della misura nei social" e alla volontà, scendendo nelle piazze, di "innescare un cambiamento". "Noi - conclude Donnoli - rivendicheremo arte e inclusione nelle prossime piazze: lunedì a Riace, il 19 a Bologna dove tra gli ospiti ci saranno gli Afterhours".

Per cantare e "mettere al centro la cultura, che per noi è un valore".

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